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La Polizia ha arrestato in Sicilia il presunto boss della ‘ndrangheta Paolo Rosario De Stefano, di 33 anni, inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi del ministero dell’Interno.
Ha una condanna confermatagli in appello ad otto anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso. Paolo De Stefano è figlio di Giorgio De Stefano, ucciso nella guerra di mafia che si scatenò negli anni ’80 a Reggio Calabria, fratello di Paolo, anch’egli assassinato ed era l’ultimo dei latitanti della cosca De Stefano.
L’uomo si trovava in vacanza a Taormina con la moglie e le tre figlie.
De Stefano è stato bloccato in una casa che aveva preso in affitto nella località turistica siciliana, e al momento dell’arresto non era armato e non ha opposto resistenza.
«Esprimo tutto il mio plauso e compiacimento per la brillante operazione della Squadra mobile di Reggio Calabria che, guidata da Renato Cortese, ha portato alla cattura di Paolo Rosario de Stefano, l’ultimo dei latitanti della cosca reggina». A dirlo è stato il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso: «Un’operazione che è stata effettuata – ha aggiunto Grasso – sotto il diretto coordinamento del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone».
«Mentre tutti passano il periodo di ferragosto in vacanza, compresi i latitanti – ha detto ancora il Procuratore antimafia – ci sono servitori dello Stato che anche in questo periodo fanno fino in fondo il loro dovere. È grazie a loro che possiamo ottenere questi eccezionali risultati».

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