2 minuti per la lettura
Cento aree critiche minacciano il mare italiano. Maglia nera per inquinamento a Calabria e Campania.
E’ questo il bilancio di Goletta Verde che oggi ha concluso a Capalbio i suoi due mesi di navigazione. Un tour lungo oltre 2.000 miglia e 23 tappe per monitorare la salute del mare, denunciare i casi di mala gestione e gli abusi edilizi sui litorali.
A presentare i risultati di due mesi di campagna questa mattina a Capalbio erano presenti: Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Angelo Gentili, segreteria nazionale di Legambiente, Massimo Serafini, portavoce Goletta Verde, Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio.
Nella sua XXIV edizione, la storica campagna di Legambiente ha puntato i riflettori sui punti critici dell’ecosistema marino-costiero, analizzando le foci dei fiumi e i tratti di mare interessati da fenomeni di inquinamento, dalla mancata o scarsa depurazione agli scarichi illegali, ma anche le coste deturpate dal cemento vista mare e minacciate da nuovi appetiti speculativi.
E il bilancio di questo viaggio è tutt’altro che positivo: gravemente inquinati l’81% dei campioni analizzati dai biologi del Cigno Verde, valori di inquinanti microbiologici oltre i limiti di legge per il restante 19% dei punti monitorati. Più che un campanello d’allarme i dati emersi dalle analisi di Goletta Verde soprattutto sulle foci dei corsi d’acqua delineano il quadro di un’emergenza nazionale: fortemente contaminati da coliformi, streptococchi fecali ed escherichia coli, i fiumi di tutto il Belpaese rappresentano la maggiore fonte di inquinamento per le acque dei nostri mari.
Una situazione di cui le principali responsabilità vanno attribuite ai Comuni che scaricano i propri reflui nei corsi d’acqua senza effettuare un’adeguata depurazione o senza depurare affatto.
Un quadro confermato dall’imminente avvio della procedura d’infrazione europea per il mancato trattamento delle acque reflue in ben 525 comuni con oltre 15mila abitanti e dal Rapporto Blue Book 2009 di Utilitatis e Anea secondo il quale l’85% degli italiani è servito dalla rete di fognatura e solo il 70% da un impianto di depurazione.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA