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Luigi Campise, 26 anni, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Barbara Bellorofonte, uccisa nel febbraio del 2007 all’età di 17 anni a Montepaone (Catanzaro) e per questo condannato a 30 anni di reclusione, torna nuovamente in carcere.
Questa mattina, infatti, i carabinieri della compagnia di Soverato hanno eseguito una ordinanza di reintegro della custodia cautelare in carcere firmata dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Antonio Giglio.
E non si è fatta attendere la reazione di Giuseppe Bellofronte, papà di Barbara uccisa per mano di Campise: «hanno fatto ciò che dovevano fare. Una persona che uccide deve restare in carcere e pagare il suo debito con la giustizia».
«Questo nuovo arresto – ha aggiunto – ha riaperto una piccola speranza affinchè la giustizia faccia il suo corso. Chiedo solo che la giustizia mi tuteli perchè l’assassino di mia figlia deve scontare in carcere la condanna che gli è stata inflitta. Lui ha sbagliato e deve pagare e deve prendersi tutte le sue responsabilità».
«Mi è stata uccisa una figlia – ha proseguito Bellorofonte – e non posso concepire che ci siano degli sconti di pena. Se uno ha ammazzato deve stare in carcere e pagare il suo debito. Non esistono sconti perchè non siamo al supermercato. Non voglio aggiungere altro, comunque, perchè sono veramente distrutto»
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