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POTENZA – Si è presentato stamattina alla stampa, dopo aver ufficializzato la propria candidatura al congresso del Partito democratico. L’ex senatore, Salvatore Adduce, corre per l’area Bersani (che ha anche un altro concorrente in Roberto Speranza) spiegando che ciò a cui mira è una «Partito democratico, in Italia e in Basilicata, con regole certe e un confronto costruttivo, basato su concretezza e autonomia, a cominciare da una segreteria lucana, da renedere più indipendente, autonoma e autorevoler». Dal canto suo, spiega di mettere a disposizione «l’esperienza, amministrativa e istituzionale (ha un passato nelle amministrazioni locali, oltre che in Parlamento, e nel sindacato, ndr)». Adduce ha prima di tutto descritto lo stato attuale del Pd, che «non deve appiattirsi su una sterile comunicazione, che pure serve, ma tornare a essere un partito concreto e radicato sul territorio». Per farlo, servono «programmi chiari».
Contro di lui, all’assemblea degli iscritti si presenteranno anche Erminio Restaino per la mozione Franceschini, Sabino Altobello per la mozione Marino e, appunto, Roberto Speranza per Bersani. Ma la presenza di due candidati nella stessa mozione «non è dle tutto negativo – dice Adduce – perchè il confronto resta un metodo necessario, accettando però la regola di una conclusione e di un percorso unitario dopo il congresso». Sul futuro del partito, Adduce ha evidenziato «l’importanza di coalizioni con partiti che condividano programmi solidi e vincolanti, e la Basilicata ha dimostrato la bontà dell’apertura dello schieramento», ritenendo infine «giusto il metodo delle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione per il 2010, ma più in generale il Pd deve fare una scelta seria su questo strumento, con regole stabilite in modo chiaro una volta per tutte».
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