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Il presidente della Regione, Vito De Filippo, non resta a guardare mentre il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), presieduto da Silvio Berlusconi, sblocca oltre 4 miliardi di Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas) destinati alla Sicilia. Dopo aver puntato il dito contro un Governo nazionale che nel Mezzogiorno fa «figli e figliastri» ora tuona contro i «proclami trionfalistici» utilizzati da Berlusconi e ministri per presentare il provvedimento. «L’approvazione sta a indicare il nuovo rapporto che vogliamo avere con le Regioni sui 27 miliardi dei fondi regionali Fas» commentava ieri il ministro per le Attività economiche, Claudio Scajola, durante una conferenza stampa al termine del Cipe, ma per il governatore lucano non c’è alcuna novità, anzi. «La storia dei fondi Fas è una plateale presa in giro» dice De Filippo al Quotidiano «Non c’è niente di nuovo nello sblocco dei fondi per la Sicilia, è un atto dovuto, fatto con moltissimo ritardo e che adesso viene presentato come un fatto storico». Il discorso parte, infatti, da lontano, dal dicembre del 2007, quando – spiega il governatore lucano – il precedente Governo aveva messo in campo una programmazione unitaria che prevedeva fondi Fas e fondi comunitari. Cosa è successo? I fondi comunitari sono andati avanti mentre per quanto riguarda i Fas «il nuovo Governo ha tenuto le Regioni sulla corda – dice De Filippo – e li ha utilizzati per fare altre cose come ripianare i debiti di Catania, Roma capitale e per il problema dei rifiuti di Napoli». «Oggi il Governo conferma i soldi alla Sicilia usando i Fas come un bancomat ma non c’è niente di nuovo, si sbloccano solo dei soldi che erano già previsti da un impegno preso nel 2007». «Partono dalla Sicilia solo per ragioni politiche – dice ancora il presidente – ma anche i Par-Fas della Basilicata – ribadisce – sono ampiamente maturi per rivecere un’analoga presa d’atto da parte del Cipe». «La nostra istruttoria – continua – è matura come in Sicilia e quando il Governo sbloccherà i fondi anche per la Basilicata lo considereremo un atto dovutissimo e non faremo né feste e né applausi al Governo». Una situazione «ridicola» la definisce ancora il presidente della Basilicata perché «non solo lo stanziamento arriva in ritardo ma anche meno consistente rispetto a quello che era stato previsto dalla prima assegnazione». Facendo una ricognizione delle risorse Fas 2007-2013 dalla delibera Cipe del Governo Prodi (166/2007) a quella del Governo Berlusconi (1/2009) risulta che nel primo caso la dotazione ammontava a 63.273 milioni di euro, nel secondo caso si riduce a 45.080 milioni (di cui 27.027 per le Regioni) a cui si aggiungono i 7.356 milioni che la delibera Cipe 112/2008 ha finalizzato per il Fondo Infrastrutture Strategiche per un totale di 52.436 milioni di euro. Nello specifico della Basilicata la delibera del Governo Prodi prevedeva 900,26 milioni di euro, ridotti a 854,41 dalla delibera Berlusconi. «Tra le due delibere una serie di provvedimenti normativi che hanno decurtato i Fas per finalità differenti a quelle a cui erano indirizzati e hanno disposto la copertura di questi tagli mediante l’utilizzo delle risorse del ciclo di programmazione Fas 1999 – 2000 e della riserva di programmazione del ciclo 2007-2013. Alla fine la distrazione rispetto alla finalità supera i 25 miliardi di euro tra tagli e pre allocazioni» si legge in un documento di ricognizione delle risorse.
Il suo disappunto De Filippo lo ha condiviso con gli altri governatori italiani e ne ha reso direttamente partecipe il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che già alla vigilia del Cipe aveva commentato positivamente lo sblocco dei 4 miliardi per la Siclia ricordando però che «gli impegni presi dal governo riguardano tutte le regioni». E non calma la posizione del governatore lucano neanche l’approvazione, avvenuta ieri, da parte del Cipe del riparto di 14,5 milioni di euro, stanziati dalle leggi finanziarie 2005 e 2007, per gli interventi di ricostruzione nelle zone colpite dagli eventi sismici del 1980-1981 in Basilicata e Campania. «Anche questo arriva con mesi di ritardo. L’ipotesi di riparto l’avevamo presentata già diverso tempo fa» dice De Filippo.
Tutto questo mentre l’Istat indica la Basilicata come la regione che fa concentrare il maggior numero di indigenti. «Un dato che conoscevamo – commenta il governatore – il fatto che non si peggiori rispetto a precedenti collocazioni, come invece avviene in altre regioni, è un dato positivo».
Intanto la prossima settimana De Filippo farà nuovamente presente la sua posizione sui Fas durante la conferenza dei presidenti.
Manuela Boggia
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