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La Calabria è la Regione con la più bassa concentrazione di radon nelle abitazioni. Il livello di inquinamento indoor, infatti, è pari a 25 Bq/m3 (Becquerel per metro cubo, ossia il numero di trasformazioni nucleari che ogni secondo sono emesse in un metro cubo di aria) contro una media italiana di 70. È quanto emerge dal rapporto osservasalute presentato a Roma dall’Università Cattolica. «L’esposizione al radon – si legge nel rapporto – aumenta in modo non indifferente il rischio di cancro al polmone.
Si rileva però che «In primo luogo la Calabria ha solo 3 stazioni di rilevamento della qualità dell’aria che, a fronte della sua estensione territoriale, è un numero chiaramente insufficiente per stabilire le condizioni di esposizione della popolazione regionale. Inoltre per l’inquinamento da benzene (C6H6), la Calabria non fornisce dati. E ancora, in Calabria il quadro legislativo regionale in materia di inquinamento acustico – emerge dal rapporto – appare ancora incompleto (i dati relativi all’attuazione della Legge Quadro 447/95 ed all’emanazione di una propria legge regionale non sono ancora disponibili). Inoltre su un totale di 409 comuni, solo due hanno approvato la classificazione acustica, appena lo 0,5% del totale»
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