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di LEO AMATO
POTENZA – Edmondo Cirielli è stato eletto per tre volte alla Camera dei deputati, e solo a Giugno è diventato presidente della Provincia di Salerno. E’ un ufficiale di carriera dei carabinieri, in aspettativa per i suoi incarichi politici. Nel 2005 è diventato noto per aver firmato una proposta di legge molto contestata per cambiare i tempi della prescrizione dei reati, e si è schierato a difesa di un imprenditore del suo paese, Nocera Inferiore, discriminato, a suo dire, solo per essere il figlio di un noto camorrista, e aver subito un paio di processi e una condanna per un tentato omicidio.
«Pare che di recente gli enti appaltanti abbiano sottoscritto un protocollo di legalità in conformità del quale si imporrebbero controlli particolarmente accurati, e si ammetterebbe la possibilità di informative antimafia “atipiche”. Pare che nell’ambito di un giudizio dinanzi al Tar del Lazio alcune imprese sarebbero state accumunate tra loro, e si sarebbe espresso un giudizio negativo in ragione della riferita riconducibilità di ognuna di esse a Giovanni Citarella, che sarebbe stato coinvolto in fatti di mafia. in relazione alla condanna per tentato omicidio, Giovanni Citarella è stato ammesso ad ognuno del benefici disposti dalla legge, evidentemente in considerazione delle informative che pervenivano dagli organi di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza: ha beneficiato del lavoro esterno, della sospensione della pena, e poi ancora dell’affidamento in prova al servizio sociale».
Citarella è stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa. Perché pregiudicare un numero di imprese, e un centinaio di onesti lavoratori?
Sei mesi dopo Giovanni Citarella è alle prese con un appalto da sei milioni di euro.
C’è da completare la fognatura di un paese in provincia di Salerno, e decide di concorrere alla gara con un collega napoletano.
A dire il vero i due sembrano convinti di essere gli unici partecipanti, e invece scoprono una seconda offerta, ma in qualche modo le cose si sistemano.
Manca solo la giustifica del prezzo, che è la spiegazione dettagliata dell’offerta, e bisogna far quadrare i conti. Praticamente servono mezzi di un certo tipo per dimostrare di poter fare solo quel numero di viaggi prestabilito e mantenere i costi entro la cifra prevista. Servono i mezzi, ma non bisogna consegnarli fisicamente. Basta una copia del libretto.
«Chi li po’ tenere? – si domanda Citarella al telefono – A chi le posso cercare un paio di fotocopie di libretti? . Mo’ fammi chiamare un momento a Vito Gargiulo. Fammi vedere se le tiene Vito».
E’ la risposta giusta. Citarella chiama un socio di Gargiulo, che dev’essere il cugino. Il suo nome è Berardino Vaccaro.
«Bera’ – dice Citarella – ho bisogno di una cortesia, sentimi attentamente. ho bisogno della fotocopia di un libretto di un mezzo d’opera che abbia la portata di 560 quintali. Un paio di libretti di questo ce l’hai in ufficio? Ma tu stai in ufficio? Perché mi servirebbero urgentissimi».
E’ il ventitre dicembre.
Berardino Vaccaro gli risponde: «Non sto in ufficio ma telefono. Aprono le porte quando chiami tu. Mo’ chiamo subito, aspetta, ciao».
Tempo dieci minuti anche questo problema è risolto, e negli uffici della “Torre appalti generali” di Mercogliano in provincia di Avellino, arriva il fax con i libretti di due trattori. Dall’ufficio fanno notare a Citarella che non si leggono bene, ma l’importante, lui gli risponde, è la portata, mica che sono trattori.
Gli investigatori annotano a margine “il totale asservimento” di Vaccaro a Citarella. Fanno l’ipotesi che l’appalto fosse truccato, e che quella coi libretti fosse una vera e propria truffa.
La verità è che i rapporti tra Citarella e Vito Gargiulo vanno già avanti da molto tempo.
Figurarsi che un’annetto prima si era scoperto che Citarella era stato assunto da Gargiulo per ottenere alcuni benefici mentre scontava la sua pena per quel tentativo di omicidio.
Era un’inchiesta con tantissimi indagati, che era stata ridimensionata dal Tribunale del Riesame. Guarda caso il pm era lo stesso. «Sono stato beccato con due telefonate a Carmine Guarino – dice una volta Vito Gargiulo intercettato in ambientale – . due telefonate con Guarino e una con Massimo Galasso».
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