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Per la caratterizzazione delle discariche di rifiuti, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, utilizza una strumentazione in grado di definire, con un buon livello di dettaglio, la profondità del corpo rifiuti e l’eventuale presenza di percolato in esso.
Si tratta dell’elettrotomografo, in dotazione al Centro Funzionale Strategico dell’Arpacal Geologia ed Ultrastrutture, diretto da Francesco Falco.
Questa strumentazione, acquistata dall’Arpacal usufruendo dei fondi POR 2000–2006, permette, proprio di caratterizzare dimensionalmente il corpo rifiuti senza intervenire direttamente su di esso ed in modo distruttivo.
«La tecnica impiegata – afferma Luigi Dattola, responsabile nel CFS delle attività di geofisica applicata – fa parte delle indagini cosidette indirette che, tramite l’utilizzo e la misurazione di alcuni parametri fisici dei materiali sottoposti ad esame (nel caso specifico differenze di potenziale e correnti indotte nei terreni), consente, appunto, la loro caratterizzazione». L’intervento prevede la disposizione di picchetti d’acciaio (elettrodi) nel terreno attraverso i quali si trasmette una corrente elettrica allo stesso.
Successivamente, i dati acquisiti vengono opportunamente processati con software specifico, e, quindi, raffrontati con modelli e conoscenze geologiche del territorio, consentendo di definire i confini della discarica studiata. Questa tecnica – si fa rilevare – è stata recentemente impiegata, in collaborazione con il dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro, nella caratterizzazione di una discarica abusiva in località Solleria nel comune di Marcellinara.
«Queste strumentazioni in dotazione, ed eventuali altre che saranno acquisite in futuro dall’Agenzia – ha commentato Francesco Falco – forniscono un fondamentale ausilio per tutto il personale operante sull’intero territorio calabrese, permettendo di operare con sicurezza e ulteriore approfondimento scientifico nella caratterizzazione delle discariche abusive».

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