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MAI COME IN questa fase, a ridosso delle decisioni del Consiglio Federale (è il 30) sulla Prima Divisione e sulle ammissioni al campionato, appare fondamentale capire chi può dare una mano a Postiglione, chi può stringersi intorno a questa società che ha adempiuto tutti gli sforzi necessari per partecipare nuovamente al campionato di Prima Divisione.
Rosario Pellegrino c’è già, l’imprenditoria locale (eccettuate poche persone amiche, ma in parte assai minima) ancora no. Si deve ancora lavorare diplomaticamente in tal senso, e magari può essere ben accetto dalla società un intervento istituzionale a garanzia, specie dopo che i rapporti tra il patron e il sindaco Santarsiero sono tornati ottimi. Oltretutto, la bontà del programma di investimento sulla squadra e la chiarezza degli intenti dimostrati dal massimo dirigente, una campagna abbonamenti che sta marciando bene, non ancora benissimo, dovrebbero essere i segnali giusti per un maggior coinvolgimento del tessuto produttivo cittadino intorno alla squadra di calcio.
In questi giorni, specie dopo il nostro articolo di una decina di giorni fa, l’ipotesi di un avvicinamento ai rossoblù del potentino Raffaele Bruno, trapiantato a Trieste per ragioni lavorative, ha preso piede tra quanti sperano in un aiuto a Postiglione. Ma l’ipotesi deve ancora essere coltivata appieno.
In effetti, Bruno dopo essere stato nominato vicepresidente della Triestina ci aveva dichiarato la sua disponibilità a una sinergia con l’attuale proprietà del Potenza. Ma Bruno aveva anche detto di voler verificare quali possibilità di collaborazione potevano essere sviluppate.
Ebbene, il contatto tra i due c’è stato, si è saputo in città, e qualcuno aveva anche ipotizzato investimenti cospicui a livello economico: ma il ragionamento va sviluppato in una duplice visuale. Lo ha spiegato lo stesso Bruno in maniera assai chiara.
La prima attiene ai ruolo tecnico che Bruno assumerà alla Triestina. Martedì avrà l’incarico di vicepresidente con varie deleghe. Una di queste attiene al settore giovanile, per cui non è da escludere che dalla squadra Primavera alabardata possa muoversi qualcosa in direzione Potenza, come spiega Bruno “assolutamente gratis”.
La seconda, invece, è di profilo assolutamente personale. Bruno rivendica le sue origini, “la mia potentinità” – ha detto, per cui sarebbe lecito attendersi da lui un aiuto anche a livello sponsoristico. Il ragionamento è presto fatto: «Vorrei che si sottolineasse – dice dal suo quartier generale – che la mia disponibilità verso il Potenza non è in senso economico. Qualche giovane calciatore potrebbe però fare comodo alla società, per cui io mi impegnerò in prima persona per favorire ogni forma di intesa».
Ma incalzato dal cronista, Bruno un po’ si apre: «Ma sicuramente qualche altra soluzione sponsoristica si trova. Le cose nascono man mano che ci si conosce. Ne dobbiamo parlare e qualcosa riusciremo a fare specie se, come ho capito, il programma della società è assai ambizioso»
Da un lato, quindi, una chiusura rispetto alla prospettiva di poter considerare due i “veri amici” del Potenza di Postiglione (l’altro è ovviamente Rosario Pellegrino), dall’altro un’apertura a qualche forma sponsoristica che non sia rappresentata esclusivamente da giocatori giovani, mine vaganti per la categoria. Ci vorrà un po’ più di tempo, ma a qualcosa di concreto si può arrivare.
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