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Antonino Garofalo, 20 anni, militare dell’Esercito in servizio a Cosenza, si è tolto la vita ieri sera, a Palermo, dopo aver tentato prima di uccidere la sua fidanzata, Rosalia D’Amico, di 18 anni, alla quale ha sparato, e che ora versa in grave condizioni all’ospedale Civico.
Secondo una ricostruzione della polizia i due giovani si sarebbero dati appuntamento vicino alla stazione marittima, in via Crispi, dove avrebbero cominciato a discutere animatamente.
Giunti in piazza XIII Vittime, Garofalo, tornato nella sua città per un periodo di ferie, ha estratto la pistola e ha fatto fuoco sulla ragazza colpendola alla testa. Subito dopo, ha rivolto l’arma contro se stesso, sparandosi alla tempia. Un automobilista di passaggio ha dato ha dato l’allarme al 113 dopo avere notato i due corpi riversi sul marciapiede.
In nottata la ragazza è stata operata e le sue condizioni sono state giudicate gravi dai sanitari. Alla base del tragico episodio ci sarebbe la decisione della ragazza di chiudere la relazione sentimentale con il militare.
Sulla vicenda sono in corso le indagini dell’autorità giudiziaria, come spiega il Comando Regione militare Sud, che inoltre specifica che il caporale Antonino Garofalo, che ha sparato alla fidanzata e poi si è ucciso, non ha utilizzato una pistola d’ordinanza, ma un’arma di altra provenienza.
Il ventenne dal 6 agosto 2008 era effettivo al Primo Reggimento Bersaglieri di Cosenza. La diciassettenne Rosalia D’Amico resta in osservazione al «Civico» di Palermo dove è ricoverata in prognosi riservata dopo aver subito un intervento chirurgico, durante il quale è stato estratta la pallottola dal cranio.

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