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I carabinieri del Ros ed la guardia di finanza dello Scico sono impegnati in una vasta operazione a Roma contro i patrimoni riconducibili alla ‘ndrangheta. Le due forze di polizia, infatti, stanno procedendo al sequestro di società, attività commerciali, abitazioni ed autovetture di lusso, per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro.
I provvedimenti, disposti dal tribunale di Reggio Calabria, su proposta della locale procura distrettuale antimafia, riguardano investimenti della cosca Alvaro di Cosoleto, piccolo centro aspromontano, nel settore della ristorazione, comprendenti anche esercizi pubblici della capitale molto noti.
I sequestri riguardano, in particolare, investimenti della cosca nel settore della ristorazione. Tra questi anche il Cafè de Paris (in foto), il noto locale di via Veneto, a Roma, è stato sequestrato dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di finanza nell’ambito di una operazione che è in corso nella capitale, perchè risultato nella disponibilità degli Alvaro.
In particolare un insospettabile barbiere di Santo Stefano di Aspromonte, piccolo centro in provincia di Reggio, Damiano Villari, sarebbe l’uomo che risulta essere, in base a quanto ricostruito dai magistrati di Reggio Calabria e Roma, il proprietario del Cafè de Paris.
Secondo gli inquirenti il gestore sarebbe collegato a Vincenzo Alvaro, 45 anni, nativo di Cosoleto (Reggio Calabria) e ritenuto l’attuale reggente dell’omonimo clan mafioso che domina la zona del preaspromontano della provincia di Reggio.
Nel corso della conferenza stampa presso la sede della Dda a Roma, è emerso che il clan Alvaro si era trasferito a Roma, nella zona dell’Eur, dopo aver chiuso i conti con la giustizia nel 2002.
Tra le attività commerciali sequestrate oltre ai due prestigiosi ristoranti Cafè de Paris e Georgès, risultano anche numerosi bar e tabaccherie, sempre nella zona del centro storico della capitale.
Gli uomini del Ros e dello Scico della Guardia di Finanza, hanno provveduto alla confisca anche di appartamenti lussuosi e di auto di grande cilindrata, per un valore complessivo di 200 milioni di euro.

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