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di PIERANTONIO LUTRELLI
Da due anni a questa parte gli amministratori comunali, i volontari ed i cittadini di Colobraro vivono con l’incubo che da un momento all’altro possa essere appiccato l’ennesimo incendio. Lo scorso venerdì 17 luglio, infatti, l’evento si è verificato nuovamente.
«E’ sicuramente di natura dolosa», ha detto al Quotidiano il sindaco Andrea Bernardo. Negli ultimi tre anni, in questo comune della Collina materana, gli incendi sono una costante. E questa estate, sino a pochi giorni fa nemmeno calda, se ne contano già ben quattro.
«E se due potrebbero essere di natura colposa -ha continuato il primo cittadino- dovuti alla disattenzione di qualche agricoltore, gli altri due, proseguendo nel solco degli anni precedenti, sono sicuramente di natura dolosa. Infatti, due incendi sono stati appiccati nell’estate 2007, di cui uno di vastissime proporzioni ha bruciato ben 57 ettari tra pineta, querceti e macchia mediterranea (ponendo in pericolo un intero agriturismo ed i suoi villeggianti che dovettero evacuare). Altri tre incendi si sono susseguiti nel giro di venti giorni nell’estate 2008 (22, 26 agosto e 11 settembre), tutti di matrice dolosa, i quali hanno bruciato complessivamente 128 ettari tra macchia mediterranea, querce ed altri arbusti locali, di cui uno ha lambito le abitazioni del centro abitato ed un altro varie aziende agricole e depositi di aziende edili.
Questa estate, già quattro incendi, di cui due sicuramente di matrice dolosa, hanno già mandato in fumo 15 ettari di terreno ancora querceti, macchie ed ancora a rischio abitazioni periferiche e magazzini edili. L’ultimo incendio, in particolare, ha posto in serio pericolo l’abitazione di una famiglia di sei persone (con bambini piccoli), il deposito della società che gestisce la nettezza urbana ed ha lambito il bosco. Ed è stato sedato in fretta solo grazie ad un tempestivo intervento».
Ormai a furia di esser messa alla prova, la macchina organizzativa locale, oltre quella delle forze istituzionalmente preposte, è ben oliata e il merito va all’Amministrazione comunale che subito interviene con le due autobotti disponibili e con il gruppo comunale di Protezione civile (10 persone), coordinati dal sindaco e dal personale della locale Polizia municipale; al neo costituito gruppo di Protezione civile di Colobraro ed ai sempre preziosi e disponibili, forestali gestiti dalla Comunità Montana, nonché ai tanti cittadini che spontaneamente intervengono.
«Gli incendi, per come avvengono -ha sottolineato il sindaco- ci fanno pensare a un’attenta premeditazione posta in essere da una stessa mano delinquenziale. Infatti, vengono appiccati sistematicamente tra le ore 13 e le 14, quando vi è meno presenza sul territorio di gente, vi è il cambio turno dei vigili urbani che curano il controllo del territorio, smontano gli operai comunali e quelli addetti alla nettezza urbana e, come nel caso dell’ultimo incendio, avevano appena smontato anche gli operai forestali. Inoltre, vengono sempre appiccati ai bordi delle strade comunali e provinciali di collegamento per assicurarsi la via di fuga e, col passar del tempo sempre in punti più vicini, il che farebbe pensare che gli incendiari siano più d’uno. Il tutto -ha concluso- farebbe pensare che trattasi di persone che ben conoscono il territorio».
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