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Una vasta operazione contro il fenomeno della pedopornografia è stata condotta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni «Veneto» di Venezia. L’operazione si è estesa alla analisi di chat, newsgroup e programmi di file sharing, nonchè al controllo di acquisti on-line, previo pagamento, di immagini e filmati riproducenti minori, anche in tenera età, costretti a subire violenza.
Con l’impiego di circa 100 poliziotti sono state effettuate 40 perquisizioni in Veneto, Trentino Alto Adige, Sardegna, Emilia Romagna, Calabria, Piemonte, Puglia, Toscana, Lazio, Friuli e Lombardia, a carico di altrettanti indagati, in molti casi insospettabili personaggi, sposati e con figli, ed è stata posta sotto sequestro una copiosa quantità di strumenti informatici detenuti dagli inquisiti.
L’evidenza dei riscontri probatori, considerata la ingente quantità di materiale illecito posseduto, ha consentito inoltre l’arresto in flagranza di un operaio ventinovenne residente nella provincia di Cremona.
Gli sviluppi tecnico-investigativi dei cyber poliziotti di Venezia, che hanno anche «navigato» e simulato acquisti «sotto copertura», hanno altresì determinato, in linea con i protocolli operativi del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia On-line (CNCPO) della Polizia Postale di Roma, l’individuazione e l’oscuramento in Internet di ben 59 siti ove era sino ad oggi possibile procurarsi a pagamento, per qualsiasi utente della rete, immagini e video pedopornografici.

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