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di VALERIO PANETTIERI
IL giorno dopo la notizia che Ettore Covello non c’è più in tanti hanno scelto di rimanere in silenzio nonostante lo stupore di molti per l’accaduto.
Una situazione davvero difficile, soprattutto per i suoi amici e compagni di curva, che più di tutti hanno percepito la sua assenza. Nulla ancora si sa dei funerali, anche perché Ettore ancora non è tornato nella sua Cosenza. Piuttosto gli ultrà Rebel Fans, Cosenza Vecchia e Curva Nord fanno sapere attraverso un comunicato che il primo raduno antirazzista delle tifoserie, in programma dal 24 al 26 luglio non si terrà. “Ettore era uno dei promotori del raduno – si legge – un fratello, un compagno, un vero ultrà. uno di quelli che non ti avrebbe mai lasciato solo nel momento del bisogno. Lui invece, in una notte infame, è rimasto da solo. ha lasciato questo mondo ipocrita e falso. Ha lasciato un vuoto, un vuoto troppo grande che mai nessuno potrà colmare.
Ettore sarebbe stato lì con noi, da vero ultrà, a regalarci nottate di pura follia e goliardia creativa ma senza di lui non ha senso, oggi, fare questo raduno. Più in là, forse, troveremo le giuste parole ora solo il silenzio ed il ricordo passionale di un fratello vero, possono prendere il sopravvento”.
Ma il tam tam non è soltanto virtuale, si riversa soprattutto per strada, i luoghi della vita vera, dove il vuoto lasciato da Ettore sarà davvero difficile da colmare. Un ragazzo che “non sapeva odiare” al quale Giuliano Palma, sul palco di Invasioni, ha dedicato uno dei brani più conosciuti, “Messico e nuvole”, che molti in tante circostanze hanno sentito cantare ad Ettore con il cuore colmo di bellezza.
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