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Padre Fedele Bisceglia ha tenuto ieri un’improvvisata conferenza stampa all’esterno del tribunale di Cosenza, alla fine dell’ennesima udienza del processo che lo vede imputato, insieme al suo segretario Antonio Gaudio, per violenza sessuale ai danni di una suora.
Padre Fedele ha diffuso una copia della memoria difensiva consegnata al presidente della corte, nella quale si ribadisce la sua completa innocenza: «O la suora è ammalata, o è invasa dal demonio, o è vittima di un complotto», si legge nel documento. Padre Fedele ha anche inscenato una «dimostrazione» del perchè non può essere avvenuto il primo degli stupri che gli si addebitano.
Il frate, vestito di un saio bianco, ha ricostruito per le telecamere, all’esterno del tribunale, la scena descritta dalla suora.
Lei sarebbe arrivata con un vassoio sul quale portava un piatto di pasta.
Poi, all’aggressione del frate, glielo avrebbe fatto cadere addosso, sporcandolo. Padre Fedele si è gettato addosso un piatto di pasta col sugo, dimostrando che così si era completamente macchiato (nella foto). Ma dopo un’ora quel giorno salì sull’aereo che lo portava in Africa, indossando l’unico e solo saio bianco che aveva, quello che sarebbe stato sporco del sugo a seguito dell’aggressione. «Ma come avrei potuto, a febbraio, lavare e far asciugare l’unico saio bianco che ho mai avuto?», ha gridato il frate. Che ha ribadito anche che se un complotto c’è stato, è stato ordito per la sua conoscenza dei fatti dell’Istituto Papa Giovanni XXIII.

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