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di FRANCO BONCOMPAGNI*
Molti cittadini di Cosenza e provincia saranno rimasti esterrefatti dall’accorata esternazione del senatore Gentile sull’analisi del voto alle recenti elezioni provinciali. E’ comprensibile che rabbia e delusione per il risultato elettorale complessivo alimentino le argomentazioni del senatore, meno comprensibile è la commistione che fa tra sanità cittadina e provinciale e la scarsa performance elettorale. Così pure sorprende l’appello finale all’equità, all’ordine, all’etica da parte di chi ha un’esperienza trentennale in fatto di familismo e di gestione clientelare della politica sanitaria. Nel replicare dunque alle affermazioni del senatore, preciso che l’articolo 97 della Costituzione è in vigore da sessant’anni, stendiamo un velo pietoso sul passato e sulle decennali gestioni che tutti i cittadini ricordano bene, ma non possiamo soprassedere alle gravi affermazioni su alcuni punti, in particolare sulla presunta situazione decadente della A.O. di Cosenza. L’azienda ospedaliera dell’Annunziata, pur tra le difficoltà economiche in buona parte ereditate e le vessazioni finanziarie imposte dall’attuale governo di centrodestra, risponde alla domanda di salute con un’offerta di prestazioni tra le migliori del centrosud. L’ospedale dell’Annunziata, pur tra le criticità comuni a tutto il Meridione, a causa dell’iniqua distribuzione di risorse (vedi carenza di personale e di ammodernamento tecnologico) resta un riferimento essenziale per tutti i cittadini della provincia. E’ frutto di pura disinformazione, oltre che estremamente offensiva per gli operatori, l’affermazione sulla presunta fuga di cervelli dall’azienda ospedaliera. Il senatore evidentemente non sa che nel presidio ospedaliero operano validissimi e onesti professionisti che, senza clamori, portano avanti la loro missione nonostante le difficoltà contingenti e le carenze strutturali di cui peraltro non deteniamo l’esclusiva. Sicuramente l’Annunziata di oggi è molto diversa da quella di decenni fa. Intanto il ripristino della normalità ha rasserenato il lavoro degli operatori. E’ vero che ancora, nella sostanza, non sono pienamente rispettati i parametri di eccellenza che formalmente è attribuita all’Annunziata: da qui l’impegno del Pd per una battaglia seria da condurre con uno sforzo eccezionale e grande determinazione al fine di colmare l’attuale innegabile gap strutturale di oggi, invitando tutti gli operatori a essere più presenti non solo con la denuncia ma anche e soprattutto con le proposte. Sulle altre osservazioni del senatore (che sembra venire da Marte) in materia di assistenza psichiatrica, di riordino della rete ospedaliera, di servizi di riabilitazione, rispondiamo che mai come adesso la giunta regionale ne ha fatto una priorità e sta operando pur tra le difficoltà di un ritardo decennale Il Pd vuole rilanciare l’azione politica sulla sanità, diventata, ormai la nuova vera questione meridionale. Lo vuole fare, quale premessa fondamentale, ribaltando la visione esclusivamente ragionieristica e rilanciando il principio dell’equità nella distribuzione delle risorse verso chi ancora oggi, è meno garantito rispetto alla realtà di altre zone d’Italia, un partito nuovo, riformista, deve battersi per spostare risorse verso chi è meno garantito per realizzare una maggiore giustizia sociosanitaria Infine il Pd ribadisce con forza l’assoluta condanna di metodi che favoriscono la commistione tra politica e gestione in sanità, poco cambierà nella fiducia dei cittadini e degli operatori fintanto che non ci sarà un rapporto corretto finalizzato solo ed esclusivamente alla tutela della salute dei cittadini.
* Dipartimento Sanità Pd- Cosenza
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