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«Il nubifragio e la tromba d’aria abbattutisi domenica scorsa sulla Sibaritide, hanno provocato ingenti danni, non ancora calcolabili, al settore agricolo, in modo particolare alle produzioni peschicole ed agrumicole, mettendo in ulteriore difficoltà i redditi degli imprenditori agricoli». A far rilevare la situazione è il Presidente di Confagricoltura Calabria Nicola Cilento (in foto), in seguito alle intemperie che hanno flagellato la Sibaritide, paralizzando l’attività di un comparto, quello peschicolo, «già fortemente penalizzato da una pesante crisi di mercato, e compromettendo il già fragile equilibrio economico e produttivo, soprattutto in termini di costi, ricavi ed occupazione, di alcune delle aziende più rappresentative dell’agricoltura calabrese. Il monitoraggio avviato dalla Confagricoltura Calabria, alla quale stanno pervenendo numerose segnalazioni da parte degli imprenditori agricoli, ha messo in evidenza gli ingenti danni a diverse centinaia di ettari di pesche, già in piena campagna di raccolta, e la conseguente paralisi dell’attività di circa 2.000 lavoratori addetti al comparto».
Alla luce di questo allarmante quadro, Confagricoltura Calabria, unitamente alle altre Organizzazioni Professionali Agricole, ha sollecitato il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, l’Assessore all’Agricoltura uscente Luciano Manfrinato, nonchè l’Assessore Regionale all’Agricoltura Mario Pirillo, «per l’immediata attivazione delle procedure di verifica dei danni e la conseguente richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale».
Il Presidente Cilento, facendosi interprete dello scoramento degli imprenditori agricoli della Sibaritide, ha assicurato, inoltre, che «Confagricoltura Calabria sta monitorando attentamente questa grave situazione ed auspica che dall’incontro previsto per domani alle ore 16 nella Piana di Sibari, al quale parteciperanno i Presidenti Agazio Loiero e Mario Oliverio, possano concretizzarsi incisivi interventi a tutela dell’attività degli imprenditori agricoli, volti alla salvaguardia dell’agricoltura di qualità della Sibaritide, al fine di evitare che l’economia agricola del comprensorio, già in ginocchio, subisca un danno irreversibile».
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