1 minuto per la lettura
La maglia nera del rischio usura spetta alla Campania con Calabria, Puglia e Sicilia in situazione critica. A Nordest, invece, l’area meno interessata. Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Veneto e il Trentino Alto Adige infatti, sono tra le regioni italiane meno colpite dello strozzinaggio. È questa la mappa dell’usura delineata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre sulla base di un’elaborazione in cui sono stati messi a confronto alcuni indicatori regionalizzati riferiti al 2008 quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze e impieghi registrati negli istituti di credito. In pratica è stato individuato l’indice del rischio usura attraverso la combinazione statistica di tutte quelle situazioni potenzialmente favorevoli al diffondersi dello strozzinaggio.
«Dimensionare l’usura o le estorsioni solo attraverso il numero di denunce – sottolinea il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – non è molto attendibile perchè il fenomeno rimane in larga parte sommerso e risulta quindi leggibile con difficoltà, approssimazione e attendibilità relativa. Per questo abbiamo messo a confronto ben 8 sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedeltà questa emergenza. Ma quello che forse pochi sanno – conclude Bortolussi – sono le motivazioni per le quali molti cadono nelle mani degli strozzini. Oltre al perdurare della crisi per artigiani e commercianti sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori economici nella morsa degli usurai. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA