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di ALESSANDRO GALELLA
Nel più grande cantiere del capoluogo, quello per la costruzione del nuovo snodo del Gallitello, purtroppo sembra che ci siano nuovi problemi.
Dopo il ritrovamento di una antica villa romana nella zona adiacente il fiume Basento, adesso nella parte del cantiere dedicata allo scavo della galleria sottostante il rione Cocuzzo, sono stati segnalati da parte di alcuni esperti del settore dei problemi. Sul posto da giorni non ci sono più operai a lavoro a cui chiedere informazioni. La segnalazione giuntaci riguarda delle travi di acciaio che hanno subito vistose inclinazioni e in alcuni casi addirittura delle rotture.
Lo scavo di una galleria infatti, viene preceduto dalla costruzione di una struttura, simile ad una gabbia, costituita da una serie di pali di cemento armato, detta berlinese.
Questa struttura ha la finalità di proteggere da eventuali frane i successivi lavori di scavo. Le travi di acciaio poste in modo orizzontale tra i due lati della berlinese, hanno il compito di aggiungere una ulteriore garanzia di tenuta.
Proprio queste travi di acciaio si sono spezzate, a causa della pressione del terreno. Segno inequivocabile che sono venute meno le condizioni di stabilità del fronte di scavo. Un problema difficilmente risolvibile secondo il parere di alcuni
geologi. E’ evidente infatti che il terreno esercita una forza spingente superiore
a quella prevista nella progettazione. E’ proprio durante la fase di progettazione
infatti che vengono calcolate tutte queste variabili. Una tegola traballante proprio nel cantiere più costoso della storia del capoluogo. I risvolti negativi
potrebbero essere diversi. Si potrebbe andare da un aumento dei costi della messa in opera, che appare quasi certo, fino alla peggiore delle ipotesi che sarebbe quella dell’impossibilità di portare a termine l’opera così come era prevista.
Da non sottovalutare anche il fattore rischio che riguarda sia gli operai, ma soprattutto la presenza al di sopra del cantiere, di fabbricati residenziali imponenti come quelli di rione Cocuzzo. Proprio questa presenza potrebbe essere alla base del problema, infatti potrebbero essere proprio le migliaia di metri cubi di cemento che costituiscono complessivamente tutte le abitazioni di via
Adriatico ad esercitare spinte sul terreno superiori a quelle previste in fase di progettazione. Una serie di punti interrogativi e di pericoli che dovrebbero imporre al consorzio vincitore dell’appalto una immediata comunicazione.
Oltre ai rischi e ai costi da non dimenticare anche tutti i disagi creati dal cantiere sul traffico in questa zona, un problema a cui i residenti dei rioni limitrofi sono sottoposti oramai quotidianamente e lo saranno chissà per quanto tempo.

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