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di ANTONELLA CIERVOMATERA – Come ogni anno, queste sono le ore in cui Franco Palumbo, presidente del Comitato Maria Santissima della Bruna, mostra solo apparentemente calma e gezzo.
«In realtà, dentro di me, vivo la tensione di questo momento così importante – spiega. Tra poche ore il tour de force che condurrà al 2 luglio, momento centrale delle celebrazioni in onore di Maria Santissima della Bruna, avrà il suo momento centrale che vede in Palumbo il deus ex machina.
«Non penso alla fine della festa, come ad un momento triste ma piuttosto ad una parte di una immensa sinfonia, di un ciclo come quello vitale».
Accoglienza, religione, tradizione ma anche norme di sicurezza. Sono questi gli elementi che Palumbo ogni giorno deve affrontare per far sì che anche questa edizione non registri (quasi miracolosamente) feriti tra le centinaia di migliaia di persone che si accalcano lungo il percorso fino allo Strappo del Carro trionfale in piazza.
L’intero tracciato del corteo, quest’anno, sarà transennato con accesso consentito solo a chi avrà ottenuto il pass dell’organizzazione.
Una formula che consente maggiori garanzie di sicurezza? «Vogliamo dare un’ordine a questo evento. Negli anni precedenti la gente era presente in numero inferiore e aveva maggiore educazione e devozione. Oggi il numero eccessivo di chi partecipa non garantisce eguale civiltà e rispetto. Vorremmo, però, che la festa ci faccia riflettere osservando ciò che accade in queste ore a Viareggio, ciò che le nostre famiglie stanno vivendo con il dramma della disoccupazione. Abbiamo la fortuna di vivere un giorno di festa nella più spassionata spensieratezza e per questo dobbiamo fare in modo che sia un momento sereno».
Umiltà e civiltà nei confronti degli altri, chiede Palumbo con un invito che si trasforma in appello alla comunità.
« Dobbiamo fare in modo che tutti gli strumenti di questo concerto contribuiscano a produrre una melodia straordinaria, armonizzata».
La sede del Comitato Feste, in piazza San Francesco, brulica di persone. Turisti, curiosi, fedeli che vogliono donare qualcosa in onore della santa patrona. Tutti con qualcosa da dire.
«Mi ha colpito molto un bambino biondo – racconta Palumbo – che mi ha chiesto come fare per entrare a far parte del Comitato. Mi piace tanto, ha detto, e voglio lavorare con voi».
La devozione alla Madonna lega terre, città e storie anche lontane fra loro.
«Ogni anno – aggiunge il presidente – un cittadino di Pomarico mi invia 5 euro. Un segno di profondo legame che mi colpisce ogni anno».
Lo stupore dei turisti, di chi vive questo evento con gli occhi della scoperta, sono secondo Palumbo il modo migliore per veicolare un messaggio di profondo significato.
«In questi giorni a Matera c’erano alcuni parenti di Dino Basaldella in occasione della mostra organizzata dalla Scaletta. Vengono da Udine e conoscono poco queste tradizioni. Hanno visto il carro, maestoso e colorato, e li ho trovato entusiasti, prima della loro partenza». Dai bambini, inoltre, giunge una partecipazione che ha qualcosa di incredibile. Accade ogni anno in occasione del concerto degli alunni della Nicola Festa che si esibiranno in concerto nella cassa armonica di Piazza Vittorio Veneto. Come dimentare, poi, le iniziative a corollario, dalla mostra di Andrea Sansone alle immagini naif di Tony Montemurro, un percorso circolare che non si limita al solo 2 luglio, ma anima la città per oltre una settimana.
Infine, un pensiero che Palumbo dedica con rispetto e stima ai cavalieri della Bruna, co-protagonisti di questo evento storico.
«I cavalieri saranno sempre molti, a corredo del corteo, eccetto i minori di 14 anni per i quali sarà vietato. Si tratta di una parte davvero importante della festa, soprattutto nella fase finale del viaggio del Carro verso il momento dello Strappo».

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