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di ANTONELLA CIERVO
Faranno vivere altre persone gli organi di Giulio Latorre, l’11enne investito venerdì 19 giugno in via Cererie. La scelta è stata compiuta dai familiari che, pur nell’immenso dolore provocato dalla perdita del loro bambino hanno avuto un pensiero di solidarietà e altruismo.
Il piccolo Giulio, morto ieri mattina intorno alle 12 a Bari dove era ricoverato nel reparto di neurochirurgia del Policlinico, era stato investito mentre tentava di recuperare il pallone con il quale stava giocando, nei pressi della sua abitazione, a pochi metri dalla chiesa dell’Immacolata.
L’auto guidata da una 39enne, non ha potuto evitarlo, forse per la sequenza velocissima con cui il piccolo ha attraversato la strada. Nonostante i soccorsi dei passanti, le sue condizioni sono apparse subito gravi tanto da richiederne il ricovero nel reparto di neurochirurgia del Policlinico di Bari. I tre ematomi che il bambino aveva riportato per il trauma cranico dell’impatto sono stati operati subito nel nosocomio barese nel corso di un intervento durato otto ore, e che aveva fatto temere il peggio a causa di alcune complicanze che Giulio Latorre aveva subìto, ma che sembravano superate. Le numerose fratture e le lesioni al polmone avevano comunque compromesso il suo quadro clinico anche se le speranze dei familiari e dei sanitari di salvarlo, non si erano mai affievolite. Dal giorno del suo ricovero, però, il bambino non aveva mai più ripreso conoscenza. Nel ricordo di chi gli ha voluto bene ed ora ne piange la tragica scomparsa, viene descritto come bambino allegro, iperattivo, come sanno essere gli 11enni che vivono nella quotidianità la loro voglia di partecipare ad una vita che sta ancora per cominciare.
Giulio Latorre aveva appena sostenuto gli esami di V elementare nella scuola Marconi del rione Piccianello e si apprestava ad iscriversi alla prima media. Dopo l’impegno dello studio di fine anno, i giorni estivi per l’11enne materano erano finalmente dedicati al relax, al gioco e agli amici, ancora sotto choc per l’incidente. Insieme al calcio, la vera passione di Giulio era il basket che lo vedeva protagonista nelle fila degli Aquilotti della Virtus dove la notizia arrivata ieri come un fulmine a ciel sereno ha gettato tutti nello sgomento e nello sconforto. Ai primi passanti accorsi, le sue condizioni, erano comunque apparse subito gravi. Il bambino aveva perso conoscenza subito dopo il violento impatto contro il parabrezza dell’auto che, forse, aveva tentato di superare nella rincorsa verso il pallone.
Attorno alla famiglia, si è stretto l’affetto di amici e parenti che ieri pomeriggio hanno raggiunto il reparto del policlinico di Bari nel quale il bambino era ricoverato. Una famiglia conosciuta e benvoluta in città, quella di Giulio: il papà infatti è titolare di un centro carburanti alle porte della città.

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