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di SALVATORE SANTORO
Si inizia a pensare seriamente al futuro del Partito democratico. Sia quello nazionale e sia quello regionale. A livello di leadership. E’ evidente infatti che lo spartiacque per qualsiasi ragionamento proiettato al futuro fosse il risultato elettorale. Una catastrofe dei democratici con l’avanzamento netto del Pdl e del centrodestra avrebbe messo a serio rischio l’esistenza stessa del Pd. Il pericolo sembra invece scongiurato, almeno per il momento. Per questo a due giorni dai ballottaggi è iniziata la corsa agli schieramenti. I due maggiori contendenti per la leadership (anche se il congresso è fissato per l’autunno) sono l’attuale segretario Dario Franceschini e Pierluigi Bersani. E in Basilicata i vari leader non potranno non schierarsi con l’uno o con l’altro. Le filiere che riconducono ai vecchi partiti di orgine (Ds e Margherita) difficilmente verranno sconvolte da scelte non in linea con le proprie storie politiche personali. Ma le questioni, al di là di chi è stato ex diessino o ex diellino, si incrociano anche con le dinamiche per la definizione della leadership regionale.
Dopo le dimissioni di Piero Lacorazza da segretario del Pd lucano, il suo posto è stato assunto (per decisione dei big di partito) da Erminio Restaino.
Un ex della Margherita al posto di un ex dei Ds. La carica di Restaino però è
temporanea. Ci sarà il congresso per decidere chi prenderà in mano il partito regionale. E anche qui la questione si gioca su filiere e su quella che sarà la scelta per il candidato presidente della Regione per le elezioni della prossima primavera. Non sono due cose distinte. Ovviamente. Non è immaginabile inoltre che anche la scelta di campo su leader nazionale sia slegata dalle logiche locali per il futuro della Regione e della segreteria del partito. Secondo autorevoli indiscrezioni, inoltre, sembrerebbe che Piero Lacorazza, fresco di elezione alla
presidenza della Provincia di Potenza voglia dire la sua per il successore (di se stesso e di Restaino) alla segreteria lucana. Sicuramente non per una propria nomina diretta ma per un “uomo” degli ex Ds. Fibrillazioni sono già presenti in molti degli ambienti diellini. Chiaro però che la partita è appena all’inizio. L’estate sarà il vero momento delle scelte e degli “scontri” definitivi.
In ogni caso tornando agli schieramenti pro Bersani o pro Franceschini nel Materano la situazione sembra abbastanza definita.
Con l’ex governatore dell’Emilia Romagna saranno Santochirico, Bubbico e Adduce (e quindi Cifarelli). Con Franceschini invece dovrebbero schierarsi Antezza e Chiurazzi (e quindi Pasquina Bona) Per il Potentino con Bersani oltre ai dalemiani (Luongo, Folino, Lacorazza), quasi certamente ci sarà anche Pittella che ha ottimi rapporti sia con Letta e sia con lo stesso Bersani. Margiotta sicuramente sta con Franceschini mentre Restaino e Santarsiero dovrebbero
dichiararlo a breve. In dubbio ancora De Filippo che per vicinanza a Letta dovrebbe stare con Bersani ma tutto dipenderà anche dalle dinamiche in vista delle
regionali.
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