5 minuti per la lettura
di ANTONIO CORRADO
C’è un angolo nascosto della storia lucana, che affonda le radici negli albori dell’orgoglio omosessuale italiano. Un cono d’ombra, volutamente annebbiato da chi ha scritto e raccontato le vicende moderne della nostra antica regione.
Cercheremo di portare la luce in questa pagina buia, ricostruendone le fasi con l’aiuto prezioso di uno degli antesignani del movimento gay lucano e nazionale, il pittore-scenografo di Nova Siri Gaetano Dimatteo. Siamo alle soglie degli anni Ottanta, quando la Basilicata pullulava di fremiti culturali, ma non era ancora pronta a ricevere nel suo grembo questo nuovo seme dell’intellighenzia italica, alimentato dalla poesia di Dario Bellezza, dalle arti visive e dalle menti brillanti come quella del giovanissimo Franco Grillini, oggi rappresentante istituzionale del mondo gay italiano; per non parlare dell’altrettanto giovane Nichi Vendola, una bella intelligenza del Sud, che solo oggi viene apprezzata a pieno. Ma non tutti sanno che, proprio in quegli anni, la Basilicata si gemellò con la Calabria per ospitare il primo raduno nazionale dell’orgoglio omosessuale. Era il 21 agosto del 1985, un’estate torrida vissuta da circa mille gay in riva al mare di Rocca Imperiale (Cs), nel pressi del piccolo villaggio-camping dello Scoglio Cervaro, a una manciata di chilometri da Nova Siri e, quindi, dalla Basilicata. La nostra regione fu interessata per un’intera settimana da marce e manifestazioni, che si svolsero lungo la fascia jonica, attirando i media di tutta Italia, compresi giornalisti di calibro che scrivevano per i principali quotidiani italiani. Da Rocca Imperiale a Metaponto, fu un susseguirsi di eventi a forte connotazione culturale, ma portatori sani di una nuova tendenza, l’omossessualità, che tanti politici lucani vivono e sostengono da quegli anni nel segreto del loro animo. Ma c’era anche un attivo Alberto Moravia, che con il celebre poeta novecentesco Enzo Cucchi, sostenne affettuosamente a distanza il raduno calabro-lucano. Gaetano Dimatteo era stato incaricato di seguire proprio l’aspetto comunicativo-organizzativo dell’evento, essendo certamente tra i primi omosessuali “orgogliosi” d’Italia. Ci racconta tutto come un fiume in piena, tanto che facciamo fatica a porgli domande specifiche. L’artista di Nova Siri chiarisce autonomamente tutti gli aspetti di questo “segreto storico”.
«La Basilicata poteva essere candidata ad avere un buon ruolo nei raduni gay, ma non ci fu la cultura a livello istituzionale e politico per farlo. Il primo raduno nazionale si tenne il 1 agosto del 1979 a Isola Capo Rizzuto, in Calabria, seguito da un secondo appuntamento il 5 agosto del 1980 sempre a Isola. Ma il vero evento corale fu quello di Rocca Imperiale, con le sue costole lucane. I gay apprezzarono tantissimo l’accoglienza di alcuni comuni come Nova Siri e Rotondella, mentre per Scanzano si deve aprire, purtroppo, una parentesi nera».
Cosa accadde? «Durante la nostra sfilata lungo il corso di questa cittadina giovanissima, i commercianti decisero di operare una serrata totale, rifiutandosi anche di venderci delle bottiglie d’acqua; fu una mortificazione, seguita dal lancio selvaggio di oggetti, anche per ferirci. Oltre a pomodori e uova, infatti, ci lanciarono bottiglie e bicchieri di vetro. Ci trattavano come appestati, perché in quegli anni comparve la paura dell’Aids, associata proprio agli omosessuali». Un segnale forte di ribellione dell’ancestrale cultura contadina lucana. «Eppure questo raduno fu seguito dai principali organi di stampa nazionali, c’era Silvana Mazzocchi di La Repubblica, c’era Tucci del Corriere della Sera, mio amico e compaesano. Nova Siri fu coinvolta dall’evento perché a Rocca Imperiale c’era solo il centro operativo del raduno, mentre nella vicina città lucana c’erano tutte le comodità in termini ricettivi, con ristoranti e alberghi. La nostra manifestazione era soprattutto una fucina di cultura, il Comune di Rotondella organizzò una serata mondana-culturale premiando con una targa il giovanissimo Nichi Vendola. La Basilicata, generalmente, non era ancora pronta, la nostra classe dirigente aveva eretto un muro verso il mondo omosessuale; eppure molti di questi personaggi, ancora oggi in vita, erano intimamente vicini al nostro mondo. Emergevano di tanto in tanto frantumi di persone colte che non amavano parlare di omosessualità in Basilicata, ma la praticavano eccome. Tutti personaggi molto in vista, non ne faccio i nomi solo perché non è possibile, ma erano presenti anche ai raduni di Isola Capo Rizzuto.
A Rocca Imperiale eravamo ospiti di Rosalba Cunetta, che ha accolto nel suo campeggio il grande fotografo Angelo Frontoni e Gil Cagnè, il visagista delle dive; c’erano i rappresentanti dello storico circolo “Mario Mieli” e il grande scrittore Biagio Arixi, che è rimasto innamorato di Nova Siri. Poi c’è stato Vanni Piccolo, grande esponente della sinistra storica italiana, che ha partecipato al raduno come rappresentante politico dell’omosessualità mondiale; c’era Felix Cossolo e Riccardo Peloso di Roma, fondatore sul finire degli anni Settanta del “Kitch”, primo locale per gay nella Capitale, chiuso d’imperio con la sua carcerazione. Lo riaprì dopo tempo a Fontana di Trevi, con il nome di “Superstar”, autentico tempio della diversità, che ebbe successo per un ventennio. Peloso si innamorò della Calabria, tanto da acquistare una casa a Rocca Imperiale, che divenne una cittadella dell’omosessualità. Grillini era molto giovane nel 1985, ma già noto nel movimento; c’era Dario Bellezza, gli scrittori Luciano Massimo Consoli e Mario Metalli». Fu un grande evento, come conferma la presenza massiccia dei media nazionali, «ha funzionato anche dal punto di vista dell’immagine -racconta ancora Dimatteo- considerando che fu una tappa decisiva per l’affermazione del mondo gay in Italia. Oggi la fascia metapontina ha aperto i suoi orizzonti, ci sono spiagge, proprio a Scanzano, che rappresentano mete ambìte per omosessuali provenienti da tutto il Nord. Trovano un’accoglienza che noi non avemmo nel 1985; siamo stati proprio noi a rompere quel muro di oscurantismo. E’ rimasto ancora un certo retaggio, che si manifesta, ad esempio, con la difficoltà di trovare lavoro in un villaggio turistico per chi è omosessuale. C’è una reticenza, anche della politica, combattuta solo da grandi personaggi come Franco Grillini, Nichi Vendola e il neo europarlamentare siciliano Rosario Crocetta, cittadino onorario di Nova Siri». Un volto inedito della Basilicata, che si riscopre autentica testa di ponte nell’affermazione dell’orgoglio omosessuale italiano.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA