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SALVATORE SANTORO
Le dichiarazioni di Egidio Digilio hanno aperto una breccia all’interno del “monolite” Popolo della libertà della Basilicata. Il senatore Digilio in due momenti diversi (prima e dopo il risultato del ballottaggio di domenica scorsa al Comune di Potenza) ha espresso la propria disponibilità a dimettersi dalla carica di coordinatore vicario del Pdl di Basilicata. Questo perchè per l’ex segretario
regionale di An, «c’è stato un corpo circuito» all’interno del partito che «non ha
permesso di raggiungere i risultati possibili». Da parte dei vertici del Pdl di Basilicata (sponda ex forzista) l’intenzione è quella di minimizzare il fatto. Prima il coordinatore regionale Guido Viceconte infatti, e poi il senatore Cosimo
Latronico hanno ufficialmente parlato di “buoni risultati” invitando a non creare spaccature interne e a continuare a lavorare per il sorpasso. Non ha parlato, ma della stessa opinione è anche il deputato Vincenzo Taddei. Ma da parte dei rappresentanti del Pdl, che provengono da Alleanza nazionale, la questione viene
vissuta in maniera completamente diversa. Tanto che il sindaco di Montescaglioso
ed ex deputato, Mario Venezia entra direttamente nel dibattito: «La disponibilità
annunciata dal senatore Egidio Digilio di dimettersi da coordinatore vicario del Pdl Basilicata deve essere intesa come il lancio della pietra nello stagno che rischia di crearsi nel partito dopo la pesante sconfitta alle ultime consultazioni
amministrative». «E’ necessario invece – aggiunge Mario Venezia – e in sintonia con quanto affermato da Digilio, aprire urgentemente un dibattito interno di riflessione sull’esito elettorale che sembra aver punito, indiscutibilmente, il Pdl lucano e non quello nazionale, in ragione del voto europeo e di quello amministrativo i cui risultati sono in netto contrasto». Insomma Mario Venezia,
esponente di primissimo piano del centrodestra del Materano, invita a non lasciar
cadere nel vuoto “il grido” di Digilio. E sempre il sindaco di Montescaglioso sottolinea: «Il Pdl è il primo partito regionale alle europee, alle amministrative, invece, scivola, pesantemente, verso il basso. Questo dato, sicuramente, deve trovare una spiegazione e delle responsabilità che non possono
essere attribuite all’elettore ma, sicuramente, ad errori programmatici e di scelte di candidature che non riescono a convincere l’elettorato». Errori ce ne
sono stati dunque, anche per Mario Venezia che come Digilio chiede un confronto
“aperto” per capire chi siano stato i responsabili. E su quello che è diventata
la difesa di ufficio, «siamo cresciuti come percentuali rispetto al passato», Venezia attacca duro: «Magra consolazione è la riduzione del gap tra centrosinistra e centrodestra in Basilicata.
Questo, nonostante sia motivo di soddisfazione di alcuni dirigenti deve, al contrario, far ulteriormente riflettere il Pdl che, mai come in questo momento, si è trovato nelle condizioni di vincere, quantomeno, nella provincia di Matera dove da tempo è cresciuta l’insoddisfazione e, talvolta, l’insofferenza verso i governi regionale, provinciale e di molti comuni».
«Quindi – sentenzia Venezia – grande occasione persa e non base per future vittorie. Ben vengano, pertanto, prese di posizione come quella del senatore Digilio che con grande senso di responsabilità ha atto un annuncio atteso da tanti militanti del neonato Pdl lucano che, purtroppo, non ha superato il suo primo esame». Venezia conclude il suo intervento spiegando di non chiedere le dimissioni di nessuno ma auspicando che «finalmente, si costituisca, dopo un sano e costruttivo confronto, il vero Pdl quello della meritocrazia, del continuo confronto con i cittadini, quello del costante impegno a favore del mondo del lavoro e quello che vuole contrastare un vecchio modo di intendere ed attuare la politica, soprattutto in Basilicata in cui il potere del centrosinistra sembra non essere più nelle condizioni di sostenere le grandi emergenza che mortificano la regione». Non è il solo a non far cadere nel vuoto le dichiarazioni di Digilio (nella foto).
Anche il consigliere regionale del Pdl, Pasquale Di Lorenzo interviene: «Il merito del senatore Digilio è indubbiamente quello di aver posto una questione politica importante che merita una discussione serena e partecipata nelle sedi deputate al dibattito politico interno al Popolo delle libertà per evitare che il tutto rimanga solo un inutile esercizio mediatico e polemico». «Ritengo – aggiunge Pasquale Di Lorenzo – che lo spirito della dichiarazione ed i quesiti posti siano seri, discutibili ed opinabili quando si vuole, ma comunque meritano di non essere né liquidati minimizzandoli né interpretati per quello che non sono . Non si tratta di aprire dibattiti superficiali che confondono ciò che di buono è stato fatto sin ora e taluni importanti risultati politici positivi raggiunti ascrivibili e conseguiti dalla seppur recentissima guida regionale del Pdl del senatore Guido Viceconte con ciò che necessità di approfondimenti critici e sereni».
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