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Sono state le impronte digitali di una ragazza di 27 anni di Tito (Potenza) le prime a essere rilevate elettronicamente, stamani alle ore 9.50 nella Questura del capoluogo lucano, per il rilascio del nuovo passaporto, la cui fase sperimentale parte in Italia dalle province di Potenza e Grosseto, sulla base delle direttive europee del 2004. Sono bastati pochi minuti, meno di cinque, per la “scannerizzazione» dell’impronta dell’indice di entrambe le mani e della fotografia della ragazza, raccolte dallo “Spaid-500», l’apparecchiatura messa a disposizione dall’Istituto Poligrafico dello Stato: i dati biometrici saranno poi riversati nel microchip elettronico, inserito nella copertina rigida del passaporto che sarà consegnato entro quindici giorni. Stamattina i primi lucani che si sono sottoposti alla nuova procedura, per lo più giovani in procinto di partire per una vacanza o per un soggiorno di studio all’estero, hanno espresso un pò di sorpresa per la luce blu che ha fotografato i loro polpastrelli: pochi erano informati della digitalizzazione, ma nessuno ha sollevato particolari proteste, con la convinzione che «tutto si svolge in funzione della sicurezza». Il Ministero degli Esteri ha inviato in Basilicata circa 4.800 nuovi passaporti, ha spiegato il primo dirigente della divisione di polizia amministrativa della Questura di Potenza, Francesco Pesce: «L’unica accortezza per i cittadini – ha aggiunto il funzionario – è di conservarlo con cura, evitando di piegarlo e tenendolo lontano da fonti di calore e dall’umidità». Il costo del nuovo documento, poco meno di 90 euro tra rilascio e marche di concessione, è rimasto invariato rispetto alla precedente modalità, che prevedeva unicamente la digitalizzazione della fotografia: dall’obbligo della scannerizzazione delle impronte, infine, sono esentati i minori di dodici anni, e i passaporti rilasciati prima di oggi saranno validi fino alla scadenza del documento.

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