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«L’impugnazione da parte del Consiglio dei ministri del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione e la preannunciata ipotesi di commissariamento della sanità calabrese è un’invasione di campo per condizionare voto di ballottaggio in Calabria».
Ad affermarlo è il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli (in foto)secondo cui «la sanità calabrese è terreno di scontro politico e lotta per il potere alla vigilia del turno di ballottaggio delle elezioni amministrative del 21 e 22 giugno prossimi, che sta per consumarsi sulla salute degli ignari cittadini calabresi, soprattutto delle categorie più povere, deboli ed emarginate, quelle che più di tutte le altre possono usufruire solo del servizio sanitario pubblico e che da questo scontro e con il prossimo commissariamento della sanità calabrese, saranno di fatto le più penalizzate».
«Da Roma – prosegue Corbelli – il Governo attacca la Giunta regionale e lo fa, senza alcun ritegno, scatenandosi sulla sanità calabrese. Di fatto è come sparare sulla Croce rossa. Pur di cercare di ribaltare il risultato elettorale il Governo attacca la sanità calabrese, penalizza i poveri, le fasce più deboli. Noi non difendiamo nessuno, tantomeno Loiero, ma respingiamo con forza questo squallido tentativo di intromettersi, da parte del ministro Fitto e del Governo, nelle vicende calabresi per cercare di sovvertire l’esito libero e democratico delle elezioni calabresi ed evitare la disfatta del centrodestra».
«I cittadini calabresi – conclude – vogliono solo un’assistenza sanitaria degna di un Paese civile che li curi e non li faccia invece morire. La Calabria chiede solo che la sanità venga lasciata fuori dallo scontro politico».

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