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Si è svolto ieri mattina l’incidente probatorio che ha riguardato una giovane di Cosenza, che nel gennaio scorso aveva denunciato il padre, A.A., 71 anni, per ripetute violenze sessuali.
Davanti al Gip del Tribunale di Cosenza Lucia Angela Marletta la ragazza ha confermato tutte le accuse. I Carabinieri della stazione di Cosenza principale avevano arrestato l’uomo il 16 aprile scorso, ma i fatti si sarebbero verificati addirittura a partire dal 1989, quando la ragazza, solo sedicenne, aveva iniziato ad essere oggetto delle attenzioni del padre, che l’avrebbe violentata nell’abitazione di famiglia e anche in una baracca situata nel centro storico cosentino.
La giovane si sottrasse alle attenzioni del padre nel 2000, sposandosi ed abbandonando la città. Nel 2006 la ragazza vide ancora il padre, che la violentò nuovamente. Cadde allora in uno stato di depressione e da allora soffre di anoressia.
Alcuni vicini di casa, apprendendo la storia, l’hanno invitata a denunciare la vicenda e la decisione della ragazza è arrivata all’inizio di gennaio.
Partite le indagini, i Carabinieri, al comando del maresciallo Cosimo Saponangelo, hanno verificato i luoghi e gli eventi. La Procura di Cosenza ha disposto poi l’arresto, ai domiciliari, del settantunenne.
Ma la storia è più complessa e coinvolge anche un’altra figlia di quest’uomo. A.A. era infatti uscito di galera solo il 14 aprile, dopo aver scontato un residuo di pena per una precedente condanna per violenza sessuale, ai danni di un’altra sua figlia.
Questa lo aveva già denunciato nel marzo del 2002, perchè anche lei era abitualmente violentata, nello stesso modo dell’altra sorella, da quando aveva solo 14 anni. L’uomo era stato condannato a 7 anni di reclusione, ridotti a 5 anni e 6 mesi in appello.
Le due sorelle, fino alla denuncia della prima, non sapevano di essere entrambe oggetto di violenza da parte del genitore.

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