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di SALVATORE SANTORO
Proseguono a tutto spiano le strategie per preparare il ballottaggio per eleggere il sindaco del capoluogo di regione. Dalla parte di Santarsiero c’è stato il primo risultato positivo. Il segretario regionale dell’Italia dei valori di Basilicata, Michele Radice nell’intervista rilasciata al Quotidiano ha tolto ogni dubbio: «Faremo un’intesa con il centrosinistra. Siamo contro il centrodestra e diciamo altolà a Molinari». E ieri il candidato sindaco del Pd, Vito Santarsiero ha subito colto il messaggio: «Esprimo apprezzamento per le dichiarazioni del Coordinatore regionale dell’Idv Michele Radice.
Condividiamo una comune battaglia contro il centrodestra e contro politiche governative a sfavore dei nostri territori e degli enti locali».
Ha detto in una nota il sindaco uscente che è in pieno sforzo per riconfermarsi anche per i prossimi 5 anni. Ma dall’altro lato Peppino Molinari (nella foto) non sta a guardare. Secondo autorevoli indiscrezioni infatti, il candidato sindaco del centrodestra ed ex parlamentare, avrebbe rotto gli indugi chiamando al telefono direttamente il sottosegretario alla presidenza del consiglio e amico personale di Silvio Berlusconi, Gianni Letta.
I dettagli della telefonata tra i due ovviamente sono riservati, ma da quanto si è appreso c’è stata la richiesta diretta da parte di Molinari per far scendere a Potenza in vista del voto del 21 il presidente del consiglio in persona.
Molinari che sempre al Quotidiano alcune settimane fa aveva auspicato «la visita del cavaliere per tentare di vincere» non demorde. E per la difficile sfida al secondo turno ritiene fondamentale la visita di Berlusconi a Potenza.
Sarebbe la prima volta che il presidente del consiglio arriva a Potenza.
Indubbio il valore elettorale. In ogni caso sembrerebbe che Gianni Letta abbia preso un impegno del tipo: «Se Berlusconi scende a Bari di nuovo per il ballottaggio del capoluogo pugliese faremo di tutto per portarlo anche a Potenza». Si vedrà. In ogni caso i due candidati sono già al lavoro per tentare la scalata alla poltrona di primo cittadino di Potenza. Numerosi gli incontri fissati nei vari quartieri della città. Per quanto riguarda invece le altre forze politiche ieri, in contemporanea con l’intervista rilasciata da Radice al nostro giornale, sul Corriere della Sera Pierluigi Battista ha “disegnato” scenari interni al partito di Dietro non dissimili da quanto fatto emergere anche dal segretario lucano dipietrista.
In pratica sul Corriere della Sera Battista parla di Luigi De Magistris «inattesa spina nel fianco del fondatore dell’Italia dei valori».
L’ex pm napoletano infatti alla fine del conteggio dei voti si è trovato quasi inaspettamente con più preferenze di tutti. Anche dell’ex magistrato di “Mani pulite” stesso. Questo nel momento in cui Di Pietro aveva anticipato: «Via il mio nome dalla sigla del partito».
Eventualità che viene respinta dal segretario regionale, Michele Radice: «Ero d’accordo un anno fa, ma non ora che Di Pietro non ha preso più voti di tutti». «Sarebbe un segno di debolezza». Ha spiegato lo stesso Radice che poi ha frenato le ambizioni delle nuove “leve” del partito: «E poi certe cose non si decidono così ma attraverso un percorso congressuale».
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