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«Il dott. Bruni è a rischio di vita assoluta». È quanto ha detto il pentito di ‘ndrangheta Angelo Cortese, ex affiliato ad una cosca di Cutro (Crotone), nel corso di un’interrogatorio fatto nell’ottobre scorso.
«Abbiamo a disposizione – ha aggiunto Cortese – molte armi, sia bazooka che esplosivo in quanto il dottor Bruni (in foto) è una persona che non cammina così, libero. Cammina con la scorta, con la macchina blindata. Quindi si parlava di fare un attentato perchè si colpisse la macchina blindata. Si potrebbe usare anche dell’esplosivo, sia nell’abitazione, sia durante un processo a Catanzaro, oppure nel tragitto. Si potrebbe colpire anche con un fucile di precisione durante uno spostamento mentre arriva in un tribunale, in un’udienza. Mezzi e armi ci sono e gli uomini anche».
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