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di Alfonso PECORARO
«QUESTA è una maglia molto pesante, cercherò di farlo capire ai giocatori che verranno qui. La mia promessa è che andranno al limite della fatica e dello strapazzo, altrimenti li prendo a calci nel culo». Come esordio non c’è male: Capuano ha le idee chiare, stabilisce le priorità, occupa la scena anticipando nel saluto iniziale i motivi che lo hanno spinto ad accettare Potenza, pur in Seconda Divisione (sia pure con speranze di ripescaggio in Prima): «Sono fiero ed onorato di essere l’allenatore di una città apprezzata per le qualità non solo calcistiche. Ho sempre sognato di allenare questa squadra che rappresenta il capoluogo di regione e sono orgoglioso di essere un lucano. Saprò ridare entusiasmo ai tifosi e rappresenterò in maniera degna il popolo potentino e la gente che fa i sacrifici per andare in trasferta o che rinuncia a una pizza il sabato per la partita del giorno dopo».
Una dichiarazione di amore e di intenti che scatena gli applausi del folto pubblico presente nella sala stampa del Viviani, specie quando parla di giocatori: «Saranno tutti scelti dal sottoscritto. Sarò io il solo responsabile, come ho sempre fatto da quando alleno. Di fronte non avete uno yes man, un allenatore telecomandato, ma uno che pretende il rispetto dei ruoli, uno che fa campo-casa-studio e che sceglie solo gente motivata e di grande moralità. Non vado d’accordo con direttori sportivi e procuratori che pensano solo ai fatti loro. Io cioccolatini e babà (con riferimento a trasferimenti dietro i quali c’è guadagno di chi li propone, ndr) non ne faccio».
Eziolino Capuano è stato accolto con grande entusiasmo: ha accettato la piazza che per lui è come il Real Madrid con un contratto biennale che impone un progetto a medio termine ma assai ambizioso.
«Sono venuto qui per aprire un ciclo – ha confermato – arrivo dopo una retrocessione che scotta con il chiaro intento di passare dall’inferno al paradiso».
Postiglione l’ha etichettato in maniera importante: «Con lui siamo pronti a riscrivere la storia, ma oggettivamente diamoci tre anni di tempo. Capuano ama dire di se stesso che è il migliore allenatore d’Europa. Io dico che per la Seconda Divisione è il migliore del mondo».
Effettivamente, questa scelta è la risposta migliore che dalla società era lecito attendersi dopo il passo falso della scorsa stagione: l’allenatore di origine lucana è stato pubblicamente ringraziato per aver sposato il progetto rossoblù, ma soprattutto per essere stato individuato come la persona adatta a cancellare l’amarissima retrocessione e a restituire l’entusiasmo sopito: «Per il quarto anno di fila sarò l’unico referente per il Potenza – ha detto Postiglione – entro nella storia per essere il presidente di più lunga militanza nel club. Mi devo far ricordare per un’altra promozione e per questo ho scelto come meglio non potevo fare». E Postiglione ha anche ringraziato il dg Mirabelli del Cosenza, ipotesi alternativa ma non meno suggestiva di quella attuale, per il quale i tempi di attesa sarebbero stati decisamente più lunghi di quelli che già ad inizio di giugno consentiranno al Potenza di scegliere bene e con calma i calciatori che dovranno restituirgli la gloria. Ci penserà Capuano con un ruolo manageriale che si fermerà, però, al momento in cui saranno sottoscritti i contratti. Per l’organizzazione, Postiglione deve muoversi ancora, anche se ha ufficializzato la figura di Candido Fortunato come consulente di mercato.
Con il tecnico lavoreranno il suo secondo, Raffaele Esposito (ex calciatore di Trapani e Puteolana, fresco di corso di allenatore), Peppe Catalano e Andrea Santarsiero, confermati nei ruoli di preparatore dei portieri e atletico.
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