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Il personale della Fondazione «Campanella» ha costituito il «Comitato di Coordinamento lotta per il Polo Oncologico» e ha proclamato lo stato di agitazione e mobilitazione per protestare contro l’ipotesi paventata di chiusura. L’assemblea del personale si terra il 27 maggio per decidere le più opportune forme di lotta per salvare la struttura ed i malati di cancro. «Al di là delle posizioni personali dei dipendenti, infatti, – si legge in una nota – è bene sottolineare che il COE (Centro Oncologico di Eccellenza) rappresenta un punto di riferimento proprio per coloro che sono una fascia particolarmente debole della popolazione, e che all’interno di questa struttura riesce a trovare prestazioni diagnostiche e terapie adeguate alle proprie patologie, in taluni casi anche in maniera esclusiva (se pensiamo per esempio a metodologie quali, la PET, la Video Eco-Endoscopia Diagnostica e Terapeutica, Chemioipertermia intraperitoneale e recupero sangue in pazienti oncologici e Perfusione d’Arto Isolato, Fotodinamica per il trattamento di tumori epiteliali, chemioembolizzazione per metastasi da melanoma, diagnosi e trattamento del melanoma in stadio avanzato, interventi sul mediastino, interventi per patologie neoplastica toracica estesa a strutture vascolari ossee pericardio.) Tali terapie, effettuate presso il Polo Oncologico, consentono – prosegue il documento – di fornire agli utenti prestazioni sanitarie all’avanguardia che scaturiscono dall’esperienza maturata in ambito assistenziale e di ricerca, anche attraverso forme di collaborazioni internazionali, al punto da ridurre statisticamente l’emigrazione sanitaria».

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