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Nel ponte tra il primo e il due giugno, un esercito di volontari andrà a rimuovere i materiali d’ogni genere accumulatisi nelle aree più inaccessibili della zona protetta, quelle in cui si arriva solo via mare. Si tratta di siti come capo Donato, Scifo, Marinella, capo Bianco, Torre Brasolo e altri luoghi marittimi limitrofi.
A promuovere l’iniziativa ecologista intitolata «II mio mare lo voglio pulito» sono la Provincia di Crotone, la Capitaneria di porto, l’Amp e il Wwf. Ma al di là dei numerosi partner istituzionali, a collaborare per rendere l’area marina più pulita, saranno soprattutto i diving (15 sub) e le imbarcazioni di piccola pesca (13 battelli); oltre ad una «flotta» di 52 barche messe a disposizione dalle cooperative di pesca che porteranno i volontari della associazioni ambientaliste sulle spiagge. L’Area marina protetta metterà a disposizione il battello spazzamare, ma non si esclude anche l’impiego di un mezzo con bigo e verricello che servirà a rimuovere il materiale cospicuo. L’Akros di Crotone, infine, fornirà due container per la raccolta dei rifiuti che verranno sistemati nei porti di Crotone e Le Cartella. Sarà la stessa azienda mista a rimuovere poi i materiali per conferirli in discarica. Tutte le operazioni saranno coordinate dalla Capitaneria che formulerà le necessarie prescrizioni tecnico-nautiche. L’appuntamento è fissato per il primo di giugno (alle ore 9) a Capocolonna, per ripulire il tratto di zona protetta che da li arriva fino alla Casarossa. Mentre il giorno successivo (due giugno alle ore 9) la zona interessata dall’intervento sarà Capo Cimiti. La carovana proseguirà il lavoro di pulizia il 13 giugno presso l’acquario di Capo Rizzuto e il 14 al porto di Le Castella per ultimare il tratto che da Capo Cimiti giunge al villaggio Praialonga. L’iniziativa è stata presentata durante una conferenza stampa svoltasi presso villa Berlingeri a Capocolonna nel corso della quale il presidente della Provincia, Sergio Iritale, ha tenuto a sottolineare che «coniugare sviluppo economico, educazione ambientale, tutela del patrimonio e valorizzazione dell’Area marina protetta Capo Rizzuto. Non credo che bisogna aggiungere altro per capire cosa cerchiamo da questo progetto. Certo può essere un inizio, ma stiamo facendo davvero tanto per ribaltare le politiche di valorizzazione dell’Amp».

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