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La Dia di Reggio Calabria ha confiscato beni mobili ed immobili, società e conti bancari per un valore di sei milioni quattrocentomila mila euro a un imprenditore della Piana di Gioia Tauro, Giuseppe Mazzaferro, 54 anni, di Rizziconi. L’uomo era stato arrestato nell’ambito dell’operazione «Papermill» del 16 ottobre del 2006, in quanto ritenuto responsabile di aver fatto parte di un’associazione di tipo mafioso, riconducibile al boss Teodoro Crea. Una ‘ndrina questa che, secondo gli inquirenti, mirava al controllo del territorio messo in atto attraverso l’acquisto, con l’utilizzo di prestanomi, di fondi e terreni, a fornire appoggi ad esponenti della cosca latitanti e percepire vantaggi ingiusti da attività truffaldine ai danni dello Stato. Confiscati anche quote societarie e l’intero patrimonio aziendale della società «Siderflero» con sede a Flero in provincia di Brescia; le quote di partecipazione al consorzio Autotrasportatori della Piana, con sede a Gioia Tauro. Tra gli altri beni sottoposti a confisca figurano un appartamento nel complesso turistico «Portorosa» in provincia di Messina; un terreno, 31 mezzi ad uso aziendale; sette veicoli tra autovetture, anche di grossa cilindrata ed ciclomotori; conti correnti ed altre disponibilità finanziaria.
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