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Chiedono mille euro di risarcimento per ogni abitante delle città di Reggio Calabria e Messina. L’iniziativa giudiziaria avviata dalle Amministrazioni Comunali delle due sponde dello Stretto, sarebbe scaturita per tutelare «l’onorabilità dei loro cittadini dopo le affermazioni ritenute offensive di una giornalista nel corso di un dibattito televisivo».
Ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa sono stati proprio i sindaci delle due città, nel salone dei Lampadari di palazzo San Giorgio, sede del comune di Reggio.
Il primo cittadino di Reggio, Giuseppe Scopelliti, e il collega messinese Giuseppe Buzzanca, hanno illustrato le ragioni della querela nei confronti del giornalista Antonello Caporale (nella foto) e il risarcimento dei danni che verrà chiesto all’emittente televisiva La7, per l’espressione usata da Caporale che ha definito «Reggio Calabria e Messina due cloache».
I due sindaci hanno precisato che, attivando gli uffici legali dei due Enti, avvieranno una procedura comune richiedendo un risarcimento pari a mille euro per ogni cittadino delle due sponde dello stretto.
«Abbiamo il dovere di tutelare le nostre comunità – ha affermato il sindaco Scopelliti – da chi cerca di gettare fango su un territorio in evidente crescita. Siamo fortemente impegnati con il collega Buzzanca per costruire un futuro diverso per le nostre due nobilissime città ma evidentemente a qualcuno dà fastidio. Saremo intransigenti perchè esigiamo rispetto per i nostri concittadini».
Il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, dal canto suo, ha definito l’iniziativa «un gesto dovuto per le comunità delle due sponde. L’affermazione usata è chiaramente lesiva dell’onorabilità di ciascun cittadino. C’è una evidente manovra – ha affermato – che tende ad ostacolare il processo di sviluppo di due città in fase di conurbazione che, anche con la realizzazione del Ponte, diventeranno la grande realtà metropolitana pronta a svolgere un importante ruolo all’interno del Mediterraneo. Per questi motivi non consentiremo a nessuno di impedire o quantomeno frenare il cammino intrapreso dalle due città».
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