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Ronde per combattere la ‘ndrangheta e i delinquenti e non certo contro i migranti che chiedono solo di potersi integrare. Non è una provocazione l’idea di Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, comune che assieme a Riace e Stignano sta dando vita ad un modello di accoglienza attuato con il sostegno della Regione.
«Caulonia – sostiene Ammendolia – non è la Brianza ma un paese della Locride con tanti problemi dalla mancanza di lavoro all’ordine pubblico. Qui, però, hanno trovato un’occasione sessanta persone richiedenti asilo che, grazie al progetto per l’assegnazione di borse lavoro della Regione, stanno cercando la loro strada verso l’integrazione lontano dai teatri di guerra, dalla povertà e dagli stenti. Il ragionamento è semplice: perchè non offrire l’opportunità anche alle tante ragazze nigeriane e eritree, richiedenti asilo, che da quasi un anno vivono nella nostra cittadina e che parlano correntemente due lingue il francese e l’inglese, di dare un contributo agendo come forza dissuasiva? Tra l’altro molte di queste giovani donne già in passato si sono distinte operando all’interno di associazioni come quella degli ex carabinieri o della Protezione civile collaborando con le forze di polizia davanti alle discoteche e nel controllo del traffico veicolare». Immigrati in divisa, dunque? «Non pensiamo ad una uniforme in quanto tale – sottolinea – ma almeno qualcosa che li contraddistingua per fare in modo che la gente sappia che si tratta di persone che sono in quel determinato luogo per svolgere un servizio».
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