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3 minuti per la lettura

di IVAN CARDAMONE*
Correva l’anno 2005, del mese di settembre, quando il presidente della giunta regionale della Calabria, onorevole Agazio Loiero, rilasciava un’intervista per fare un resoconto sull’attività del suo governo, a pochi mesi dall’insediamento. Preme considerare, in questa sede, solo alcune delle risposte date dal governatore
Loiero su due questioni: ticket sanitario e cittadella giunta regionale. Prima quaestio: alla domanda del giornalista: «Anche in materia di sanità, l’abolizione del ticket è stata sicuramente una cosa buona…», il governatore rispondeva «Sì, infatti, l’abolizione del ticket. Ma abbiamo fatto anche una lettera aperta ai calabresi in cui abbiamo detto state attenti che, se imedici ricominciano a fare le ricette come le facevano un tempo, non tutti, o se i calabresi ricominceranno
ad avere l’armadio pieno di medicine, noi lo rimettiamo, il ticket. Quindi, questo deve essere un momento di sobrietà per tutti. Siamo stati la prima regione ad abolire il ticket, siamo stati primi in tantissime cose in questi primi mesi».
Ed oggi, che siamo nell’anno 2009, cosa rispondiamo ai calabresi?
Non è certo colpa dei medici se il ticket viene reinserito né tanto meno dei cittadini anche perché “l’armadio” è sicuramente vuoto così come le tasche dei calabresi; quindi, “se siamo stati la prima regione ad abolire il ticket” ed oggi
siamo la prima regione a reintrodurlo, di chi è la colpa? Si spera che, anche questa volta, la lettera aperta ai calabresi sia stata inviata per metterli al corrente della decisione, assunta dal governo regionale di centro-sinistra, di reintrodurre il ticket. Far ricadere sui calabresi il risanamento di un deficit della sanità, dovuto ad un mala gestione delle risorse, è sicuramente la soluzione
più immediata e facile da percorrere per evitare il commissariamento della sanità. Da oggi infatti i calabresi saranno chiamati alla compartecipazione delle spese per ripianare il deficit del settore sanitario cresciuto a dismisura in
questi ultimi anni. Queste sono forse le “scelte radicali” e “le riforme” di cui parlava Loiero nei primi mesi di insediamento promettendo allo stesso tempo che “le cose cambieranno”? Solo oggi è possibile fare un resoconto sull’attività del governo Loiero e della Giunta Regionale, ed alle affermazioni del governatore
Loiero “…fare un po’ di mea culpa perché l’onestà intellettuale è la cosa che paga di più, noi dobbiamo avere l’umiltà di dire le cose che non vanno…” (correva l’anno 2005), proprio per onestà intellettuale, il governo regionale dovrebbe
recitare il mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, ed umilmente dire le cose come stanno. Sulla seconda questione il giornalista chiedeva delucidazioni al
governatore Loiero sulla cittadella regionale nonché sull’inizio lavori; il governatore Loiero, nel 2005, rispondeva: “Se lei pensa che noi abbiamo avviato a soluzione in maniera definitiva il problema della sede regionale, che sembra una cosa di piccolo conto, ma che da 35 anni non c’è stata Giunta che non l’abbia promessa…”. E’ bene ricordare che oggi, anno 2009, si sono aggiunti altri quattro
anni ai 35 dichiarati da Loiero e sono diventati 39 gli anni di promesse fatte ai calabresi sulla cittadella regionale che, come dichiarato dallo stesso Loiero in sede di posa della prima pietra, doveva sorgere a Catanzaro prima della fine della sua legislatura; ed ora come la mettiamo? E’ stata anche quella del 2005 l’ennesima promessa dell’ennesimo governatore, di cui parla Loiero. Oggi è sua la
promessa da governatore della Regione Calabria. Ma come fece Manzoni nell’ode del “Il cinque Maggio” che ha esplicitamente fatto intendere di non voler né denigrare né osannare il personaggio storico di Napoleone, ma ha rimandato questo
giudizio ai posteri con una frase celebre: «Fu vera Gloria? Ai posteri l’ardua sentenza», allo stesso modo, poiché non si vuole né denigrare né osannare il governatore della Regione Calabria, Agazio Loiero, possiamo dire «Fu vera Gloria? Ai Calabresi l’ardua sentenza nel 2010», per ora paghiamo il ticket e lo scotto di non avere ancora la cittadella regionale.

*consigliere Provincia di Cosenza

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