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di FRANCESCA GRESIADal parco dell’energia alla possibilità di ospitare il Dalai Lama, la Val D’Agri sembra voler riconquistare il settore turistico. Mentre Santa Maria d’Orsoleo potrebbe ospitare la massima autorità spirituale del Buddhismo tibetano nella primametà di giugno (l’annuncio è arrivato direttamente dal sindaco di Sant’Arcangelo, Domenico Esposito), la regione Basilicata e l’Apt (azienda di promozione turistica) tra le sue mura presentano alle organizzazioni e alle istituzioni della valle il nuovo progetto turistico. Un parco dell’energia che possa rappresentare la «Via italiana alla realizzazione di un parco scientifico ricorrendo a soluzioni creative, originali ed efficienti per ricreare un ambiente unico e differenziante rispetto all’offerta nazionale e internazionale». Quindici milioni di euro, su un totale di circa 30, stimati per la realizzazione dell’intero progetto, che dovranno dar vita ad un «parco tematico che unisca gli elementi spettacolari e divertenti di un parco a tema con la dimensione didattica di un science center». Da luogo di divertimento a mezzo di apprendimento, è così che la valle che si è sempre contraddistinta per la presenza di energia sul suo territorio, dal petrolio all’eolico, si presta anche alle nuova modalità d’innovazione del racconto di un territorio mediante il “Viaggio al centro della Terra”, un tema che consentirebbe di articolare una visione organica dell’uso responsabile delle risorse naturali e delle fonti energetiche. Attrazione costituita da un Dome il cui ingresso, formato da un’apertura in una collinetta che farebbe da base alla struttura spettacolare, potrebbe essere considerato un punto d’accesso per scendere nelle viscere della terra, mediante la visione a 180° sulla superficie sferica del Dome di un filmato che conduca il visitatore nel cuore della terra e delle mille relazioni simboliche che legano l’uomo alla “madre terra”.
Un viaggio che non si limita ai percorsi immersivi del padiglione dello spettacolo ma che permette al visitatore di percorrere percorsi (pedonali e non) che possano creare un sistema di parco diffuso sul territorio, formato da punti strategici che abbiano quale filo conduttore il tema dell’energia.
Dalle visite ai luoghi di produzione della stessa a quelli di sperimentazione, fino ad un approfondimento delle fonti energetiche del passato. Una realizzazione graduale che prevede l’ultimazione del primo nucleo, capace di contenere le necessarie infrastrutture di accesso e le strutture di accoglienza necessarie ad un’immediata operatività del parco, entro i primi 2 anni, per poi puntare ad un incremento nei successivi 24 mesi e il completamento entro 6 anni.
Organizzazione volta come ha spiegato il project Manager, Andrea Granelli: «A legare il turismo all’economia perché la Basilicata ha una grande tradizione energetica e di conoscenza del sottosuolo ma non si deve accontentare di far venire le persone piuttosto deve far si che questo parco crei economia e occupazione, facendo sistema».

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