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di FRANCESCA GRESIA
Una Magna Grecia capace di emozionare facendo dell’acqua il suo punto focale. Non un singolo macroattrattore ma un” Progetto integrato del Sistema Locale di Offerta turistica Pollino Lucano” capace di garantire un’offerta turistica nel settore ambientale, sportivo e culturale. Una grande azione di comunicazione e un nuovo format narrativo di spettacolarità esemplare «in grado di attrarre numeri cospicui di visitatori e permanenze in loco di una parte significativa degli stessi, con conseguente aumento del numero delle presenze turistiche».
Circa dieci milioni di euro, dei diciassette previsti per la realizzazione dell’intero progetto, per mettere in piedi un grande racconto culturale, quello dell’arrivo dei Greci in Occidente mediante tecnologie avanzate, in special modo tecnologie dell’acqua che possano creare un affresco d’immagini, suoni e colori capaci come spiega il professor Stefano Landi di: «Creare emozioni, perché non stiamo parlando di un teatro ma di un luogo che deve toccare l’animo umano».
Ubicato in prossimità della diga di monte Cotugno, il progetto mira a dotare l’area di un’importante infrastruttura spettacolare polivalente composto da un anfiteatro en plein air che «per effetto della dotazione tecnologica presente, oltre che delle infrastrutture sceniche previste (circa 2500 persone), sia capace di accogliere varie tipologie spettacolari, da concerti a rappresentazioni teatrali».
Al centro del progetto però lo spettacolo sulla Magna Grecia, che traendo legittimazione dall’acqua, intesa come fiume e quindi come il Sinni, primo insediamento che costituì il porto fluviale di Eraclea, dovrebbe attrarre nella zona non solo i turisti che già soggiornano sulla costa metapontina ma anche tutti coloro che come spiega Perri: «Vogliono ripercorrere quella parte della storia, piena di miti e di cui spesso si hanno solo ricordi scolastici. Un punto di riferimento per l’intera Italia Meridionale».
Uno spettacolo che, secondo il professor Stefano Landi membro del gruppo di lavoro: «Potrebbe condurre 2000 persone al giorno per cento giorni l’anno. Una macchina organizzativa che richiederà il lavoro di almeno cento persone e offrirà uno spettacolo di oltre 45 minuti. Un progetto che non si vuole limitare a spostare per una sera i turisti che risiedono nel Metapontino ma vuole portare turisti, disposti a soggiornare nell’area per tre giorni, offrendogli un buon pacchetto che va dallo spettacolo alle natura e alle sue nuove modalità di fruizione».
Con un gioco di schermi d’acqua e immagini proiettate, si potrebbe aprire una nuova fase turistica dell’area perché commenta il direttore Gianpiero Perri: «Il progetto è volto ai giovani, alla possibilità che con il raddoppio delle presenze turistiche, il settore possa finalmente essere considerato un motore economico e si possano offrire veri pacchetti ai turisti, un bouquet di offerta che vada dalla scoperta del sacro all’enogastronomia, dall’arte-natura all’avventura sport e alla cultura arbereshe».
1|8]Nella foto un momento della manifestazione; Perri illustra il progetto.
Al tavolo l’assessore Straziuso e il presidente De Filippo
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