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Dopo l’accordo con Chrysler, la Fiat punta a concludere le nozze con Opel creando, entro la prossima estate, «un gigante europeo dell’auto», come titola in prima pagina il Financial Times di oggi. Un gruppo da 80 miliardi di fatturato, con 6/7 milioni di auto vendute ogni anno, meno di Toyota ma più di Renault/Nissan o Ford o della stessa Gm, più o meno quanto Volkswagen. Un «matrimonio in paradiso», lo definisce l’Ad Sergio Marchionne, che oggi è a Berlino per convincere governo e sindacati tedeschi dopo averla spuntata la settimana scorsa negli Stati Uniti. E la Borsa premia il titolo: dopo il ribasso di venerdì, prima dell’annuncio del presidente Obama, oggi la quotazione è in rialzo sopra gli 8 euro, con rialzi fino al 7%. In piazza Affari piace soprattutto l’ipotesi di uno scorporo del settore auto: la divisione «core» del Lingotto si unirebbe a Chrysler e a General Motors Europa per creare il nuovo gigante, già forte in Europa, in Nord America e nell’America Latina. Con Opel, Fiat riuscirebbe a realizzare sinergie per un miliardo all’anno, secondo le stime dello stesso Marchionne. Di uno «spin off» della divisione auto dai camion di Iveco, dai veicoli agricoli di Cnh e dalla lussuosa Ferrari-Maserati, l’amministratore delegato di Fiat parla dal 2004 e la Borsa è sempre stata molto sensibile all’argomento. I tempi sono stretti: Marchionne dice di voler chiudere entro fine maggio e quotare le azioni della nuova società, che in via provvisoria si chiamerebbe Fiat/Opel, entro la fine dell’estate. Marchionne chiederà a tutti i paesi in cui si concentreranno i 10 impianti di Gm Europe e gli 11 di Fiat di offrire alla nuova compagnia garanzie sui prestiti. Il 30% della famiglia Agnelli in Fiat, secondo il Ft, verrebbe diluito nello scorporo e anche Gm avrebbe una quota di minoranza in Fiat-Opel. Quanto al governo tedesco, in vista dell’incontro con Marchionne il ministro dell’Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, ha auspicato per Opel un investitore a lungo termine, «che presenti un piano realmente attuabile e che non funzioni solo per qualche mese». Per un eventuale accordo, il governo tedesco richiede «cifre e fatti concreti» da parte dei potenziali investitori e il ministro non si aspetta una «decisione finale» dall’incontro di oggi augurandosi di poter sentire comunque «piani più concreti» di quelli presentati finora. Fra gli incoraggiamenti all’operazione, quello del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che «fa il tifo» per Marchionne e definisce l’alleanza con Opel «una bella operazione». Anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, torna a elogiare l’accordo Fiat-Chrysler, definendolo «un esperimento molto importante, che racconta come serve più coraggio per trovare soluzioni anche attraverso ambizioni sociali e politiche fortissime»
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