X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

Non saranno sospesi i campionati di basket interessati dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha portato all’interdizione degli ex vertici del Comitato italiano arbitri.
La notizia arriva dalla Federazione italiana pallacanestro dopo l’incontro che il presidente, Dino Meneghin (nella foto), ha avuto col pm Maria Luisa Miranda, titolare dell’inchiesta. Meneghin dopo l’incontro col pm, ha chiesto che «si faccia luce al più presto. Ero e sono preoccupato. Spero che tutta la vicenda si risolva con l’innocenza di chi è indagato».
Il presidente Meneghin ha incontrato il pm insieme all’avvocato Guido Valori, consulente legale della federazione, ed al segretario generale, Maurizio Bertea. La Fip, in un comunicato, ha riferito che «nel corso del colloquio sono stati acquisiti documenti che verranno trasmessi alla Procura federale affinchè possa operare speditamente per accertare la sussistenza di ipotesi di illecito sportivo. La vicenda sarà al vaglio degli organi di giustizia federale che opereranno con le procedure previste dai regolamenti, che sono celeri ed in grado di assicurare l’assunzione dei provvedimenti certi e tempestivi a carico di coloro che fossero riconosciuti responsabili».
Per quanto riguarda invece l’adozione di misure interdittive emesse dal gip, Kate Tassone, queste riguardano l’ex presidente del Comitato arbitri, Giovanni Garibotti; l’ex responsabile del settore Commissari speciali, Giovanni Battista Montella, e l’ex designatore dei Commissari speciali, Alessandro Campera.
Nei loro confronti la Procura ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio ed alla frode in competizioni sportive.
Per gli stessi reati sono indagati anche 53 tra arbitri e commissari. L’inchiesta riguarda il presunto pilotaggio di alcune partite ed i favoritismi nei confronti di arbitri compiacenti, promossi in categorie superiori a discapito di altri che non si sarebbero prestati agli illeciti.
Gli arbitri ed i commissari indagati, appartengono alle categorie A dilettanti maschile, A1 femminile, B maschile, A2 femminile, C maschile e B femminile. L’inchiesta è partita dalla città dello Stretto dove, secondo quanto riferiscono gli investigatori, sono stati commessi i primi fatti reato nel corso di una partita svoltasi nel settembre del 2007.
Si indaga inoltre sui presidenti di alcune società che avrebbero chiesto ed ottenuto l’invio per gli incontri delle loro squadre di arbitri compiacenti.
Le segnalazioni sui presunti illeciti sarebbero arrivate da alcuni arbitri discriminati dal tale meccanismo. Le partite truccate si sono giocate in Calabria, Toscana, Umbria e Sicilia.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE