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di ROSSELLA MONTEMURROTradotto letteralmente,
stalking significa “fare la
posta”: appiattarsi, aspettare
la preda, attaccarla, secondo
il gergo di caccia.
Con stalking si intendono
una serie di atti persecutori
che mettono in ansia chi li
subisce. Solo recentemente,
anche in Italia, è diventato
reato.
Nell’ambito del progetto
“Cittadinanza e Costituzione”
promosso nella classe
III D del plesso di via Lucrezio
della scuola media Pascoli
dalla professoressa Lo –
redana Fabrizio, ieri gli
studenti hanno incontrato
il tenente Anna Lisa Pomidoro
e il maresciallo Anna
Maria Lacriola, (entrambe
in servizio presso la Compagnia
Carabinieri di Policoro)
che con il maresciallo
Camillo Novelli del Reparto
Operativo fanno parte
della task force anti stalking
del Comando provinciale
dei carabinieri. L’incontro
è stato introdotto dal
capitano Donato D’Amato,
comandante della Compagnia
dei carabinieri di Matera:
«Siete ragazzi particolarmente
fortunati perché
fate parte di una generazione
informata: fate un percorso
di educazione alla legalità
ed è invidiabile».
«E’ positivo vedere delle
divise in un momento di
esplicitazione normativa e
non in un momento di repressione.
Sono grato all’Arma
dei carabinieri e alla
sensibilità professionale dei
docenti», ha sottolineato il
dirigente scolastico della
Pascoli, Vito Fedele Lenge.
La professoressa Fabrizio
ha ricordato che, da ottobre,
per il progetto “Cittadinan –
za e Costituzione” si sono alternati
diversi ospiti: alcuni
dirigenti della questura, il
senatore Cosimo Latronico,
due esponenti della comunità
Pinocchio. «Speriamo di
concludere questi incontri
con un magistrato. – ha detto
la docente – Nei prossimi
giorni gli studenti delle
classi terza e seconda D visiteranno
la Camera. Alla fine
del progetto, sarà realizzato
un cd».
E’ stato il tenente Pomidoro
ad illustrare ai ragazzi il
fenomeno dello stalking:
«E’ un reato senza sesso, – ha
affermato – a commetterlo
sono sia uomini sia donne.
Anche se la maggior parte
delle vittime sono donne tra
i 18 e i 24 anni o con un’età
superiore ai 55 anni. La persecuzione
può essere rappresentata
da comunicazioni
scritte o verbali, appostamenti
nella vita privata, telefonate,
lettere, bigliettini,
mail, sms, minacce, danneggiamenti,
violazioni di
domicilio fino a giungere all’omicidio.
Si tratta di atti
reiterati, di molestie assillanti
che, per frequenza e
durata si distinguono dalla
molestia semplice. – ha continuato
il tenente Pomidoro
– La maggior parte degli
stalker è una persona che
ha avuto in passato una relazione
con la vittima. Ha
tra i 18 e i 25 anni, una personalità
debole con disturbi
relazionali legati a eventi
traumatici. Solo una piccola
parte presenta un quadro
psicopatologico».
Tra le tipologie dello stalker,
il risentito, il corteggiatore
incompetente, il bisognoso
d’affetto, il respinto,
il predatore.
«Il reato di stalking, il 612
bis del codice penale, è puni-
to dai 6 mesi a 4 anni. – ha
spiegato il maresciallo Lacriola
– Si aggrava se il reato
è commesso da persone che
hanno avuto una precedente
relazione con la vittima,
se lo stalker è armato o mascherato,
se la vittima è un
minore o un disabile, se la
violenza è esercitata in
gruppo».
Numerose le domande dei
ragazzi: dal modo in cui ci si
può difendere («Evitare contatti
con lo stalker, conservare
lettere, mail, memorizzare
sms, annotare gli episodi,
registrare le telefonate
», ha risposto il maresciallo
Lacriola) alle possibili ripercussioni
psicologiche
sulla vittima: «Se ti condiziona,
ti rende la vita invivibile,
la persona sì, subisce
traumi: già solo uscire di casa
ti crea uno stato di ansia
perché non ti senti libero di
fare un passo, vivi in uno
stato di paura.
Lo stalker – ha concluso il
maresciallo Lacriola – considera
la vittima un oggetto,
non un soggetto, prova gusto
e si sente forte se lei prova
timore».
Soddisfatti, dopo la lezione,
i ragazzi che stanno seguendo
il progetto: «Sono
incontri molto utili, – ha detto
Saverio Carlucci della
terza D – abbiamo potuto apprendere
cose nuove e possiamo
confrontarci con la
Costituzione».
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