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LA terza sezione penale della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, qualche giorno fa lo aveva condannato a sedici anni. Ivan Sestito, l’uomo accusato d’aver ucciso nove anni fa a Palermo il libraio Livio Portinaio è stato rintracciato a Scalea a casa dei genitori dalla Squadra Mobile, a conclusione di mirate attività investigative. Il ventisettenne è stato arrestato in esecuzione dell’ordine di custodia cautelare in carcere, per una condanna a 16 anni di reclusione per i reati di rapina, omicidio, e detenzione illegale di arma da fuoco.
Sestito, aveva scelto il rito abbreviato e in primo grado era stato assolto. La sentenza di condanna è giunta poche settimane dopo quella, a 22 anni, per Maurizio Gentile, complice di Sestito la sera del delitto. Secondo il pm Daniela Giglio dietro l’omicidio, avvenuto nel 2000, non ci sarebbero state motivazioni personali, come ritenuto dagli inquirenti subito dopo il fatto, bensì un tentativo fallito di rapina. Livio Portinaio, libraio tra i più noti in città, fu assassinato con un colpo di pistola nella notte tra l´8 e il 9 novembre del 2000, in via Sciuti. Per anni le indagini non approdarono a nulla, fino a quando, nel 2004, una fonte confidenziale indicò il presunto responsabile del delitto in Ivan Sestito, ragazzo della Palermo bene che, convocato in questura con un pretesto, una volta compreso il vero motivo, crollò e si dichiarò testimone del delitto, a suo dire commesso da Gentile, che nel giro di pochi giorni fu arrestato. Sestito fu protetto come superteste. Pure lui, però, ben presto fu sospettato di avere avuto un ruolo nel delitto. Prima assolti, in Appello sono stati ritenuti colpevoli.

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