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E’ suggestivo l’itinerario tra i riti della settimana santa che si svolgono in Calabria. Famosa è la processione dei “vattienti” a Nocera Terinese. Il rito ha inizio la sera del venerdì santo ma poi ha il suo culmine la mattina del sabato. Mentre si svolge la processione con la statua della Madonna dell’Addolorata, per le vie del Paese si aggirano i Vattienti, si battono con un pezzo di sughero che prende il nome di cardo, nel quale sono collocati, bloccati nella cera, 13 pezzettini di vetro che fuoriescono di pochi millimetri. Ognuno di loro è allacciato con una cordicella all’Ecce-Homo (un compagno), con alla vita un panno rosso che scende fino alle caviglie. Con gli strumenti penitenziali, detti la rosa e il cardo, formati da tamponi di sughero infissi in pezzi di vetro, i Vattienti si percuotono, con movimenti ritmici, le cosce e i polpacci e poi passano la rosa bagnata del loro sangue sul petto dell’Ecce-Homo. Girando per le strade versano il loro sangue ai piedi della statua della Vergine. A Catanzaro il venerdì Santo si svolge la processione della Naca (o del Cristo morto). Vi partecipano i componenti delle quattro confraternite, preceduti dai rispettivi gonfaloni, che, vestiti dei loro abiti processionali, sfilano preceduti da suonatori di trombe e tamburo. Seguono poi i portatori di croce, gli Ordini Religiosi, gruppi ed associazioni varie e il clero con il Vescovo che precede la statua del Cristo morto, adagiata sulla cosiddetta Naca, che viene portata a spalla. Il termine dialettale Naca viene dal greco nachè e significa Culla, in pratica è la portantina dove Gesù è deposto. La Naca viene portata a spalla con un incedere leggermente dondolante, dai rappresentati delle corporazioni dei mestieri. Alla Culla segue la Madonna Addolorata, vestita con un abito nero e rappresentata con un cuore trafitto da sette spade: i sette dolori della Vergine e Madre di Cristo. Quest’anno la Processione della Naca prenderà il suo avvio dalla Chiesa di San Giovanni, sede della Arciconfraternita dei SS.Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad honorem, aggregata all’Arcibasilica Laternanense. A Vibo Valentia fra le processioni religiose che si svolgono durante la settimana santa le più suggestive sono la Desolata e l’Affrontata. La prima si svolge la notte del venerdì santo e vede portare in giro per le strade della città la statua della Madonna alla ricerca della tomba del figlio. La seconda processione si svolge la domenica di Pasqua a mezzogiorno ed è l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna, credula dell’evento, tramite la mediazione di San Giovanni. A Caulonia, la sera del venerdì Santo si tiene la Chiamata mentre a Bagnara, l’appuntamento è con il rito secolare della ‘Affruntatà. A Mammola la processione del venerdì santo è molto suggestiva e toccante. Durante il pomeriggio tutti i fedeli del Paese seguono la processione della Madonna Addolorata e del Cristo morto portati dalle confraternite, lungo la strada in salita che porta al Monte Calvario, posizionato sulla parte più alta del Paese. A Mesoraca, in provincia di Crotone, ricca di suggestione è la processione del Cristo morto che avviene il venerdì Santo. Dopo un’asta pubblica della statua di Gesù e degli arredi ed addobbi processionali, seguita dall’assegnazione della croce penitenziale, ad un devoto che si impegna a trasportarla, la processione si snoda attraverso il paese sostando nelle chiese principali dove si rende visita ai sepolcri allestiti in precedenza. Di particolare suggestione sono i suoni emanati da strumenti pasquali come la troccola, la raganella e la trombetta.
A Cassano Ionio (Cosenza), il venerdì santo è dedicato alla Processione dei misteri che prende il via alle nove di mattina per concludersi alle sette del mattino. Figura centrale dell’Imitatio Christi è la disciplina. Qui il fedele, dovutamente nascosto da un cappuccio, si percuote con flagelli di ferro battuto a cinque lingue.
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