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di FRANCESCO MOLLO
La nonna lo ha perduto di vista per pochi istanti e dal primo pomeriggio di ieri non si sa più nulla del piccolo Michael. Michael Cipolla, un bambino di cinque anni, scomparso da contrada Ghiandaro, nel comune di San Marco Argentano.
È il secondo figlio di modesti lavoratori: il padre Aldo fa il bidello nelle scuole della zona e nel pomeriggio si dedica all’agricoltura, mentre la madre è casalinga. L’allarme alle forze dell’ordine è stato però lanciato qualche ora più tardi, dopo che i parenti hanno cercato il piccolo da soli, fiduciosi di trovarlo nei paraggi o nascosto in casa come fanno spesso i bambini.
Secondo una prima ricostruzione, il bambino avrebbe chiesto alla nonna di andare sul retro dell’abitazione, verso i campi, dove sapeva esserci il padre impegnato in faccende di campagna. Ma l’uomo si era spostato in una zona diversa; e quando la donna è andata a riprendere ilpiccolo Michael non lo ha più trovato.
Sul posto, verso le 18 di ieri, ha operato anche l’elicottero del 118 nel tentativo di avvistare il bambino dall’alto. Ma inutilmente, perché poi il velivolo sanitario ha dovuto fare rientro alla base di Cosenza a causa del buio.
Le ricerche sono state portate avanti dai carabinieri del comando della compagnia di San Marco Argentano, guidate dal capitano Rocco Taurasi, tre pattuglie del corpo forestale guidate dall’ispettore capo Mario Laise, la polizia di Stato, la polizia municipale, i volontari della protezione civile di San Marco e di Rose e il soccorso alpino. In totale decine di uomini a lavoro senza sosta.
La zona della scomparsa è prevalentemente agricola, con tratti di vegetazione fitta e cespugliosa. Sono presenti diversi burroni, vasche per la raccolta delle acque e pozzi per l’irrigazione, molti dei quali ormai abbandonati per la cessata coltivazionedei terreni. Nei pressi della zona scorre anche un piccolo torrente. L’area dalla quale è scomparso dista circa trenta metri dalla strada, per cui non si può escludere la drammatica possibilità che il piccolo sia stato rapito.
«Micheal – ha detto il padre (nella foto con il parroco) nel lanciare l’appello – è molto legato al fratellino e non si sarebbe mai allontanato da solo». Ad aggiungere sinistri elementi a questa ipotesi che si spera infondata il racconto di una zia che ha detto di avere visto alcune persone, il giorno prima, aggirarsi nei pressi del punto esatto in cui i cani dell’unità cinofila ieri sera hanno perso le tracce olfattive del bambino. Sconvolto, visibilmente sconvolto come la madre e la nonna, il padre del bambino ha lanciato un appello disparato: «Rivoglio mio figlio, ridatemi mio figlio. È un angelo. E quando lo vedrete capirete perché è un angelo».
Della scomparsa di Michael ieri sera si è occupata anche la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?” E su invito della conduttrice Federica Sciarelli l’uomo ha lanciato una ultima accorata implorazione a ipotetici rapitori: «Vi prego, ridatemi mio figlio – ha detto – io non ho mai fatto del male a nessuno. Sono disposto a pagare un riscatto; sono pronto a vendere la casa e il terreno e lavorare solo per riavere mio figlio».
Al momento in cui si sono perse le sue tracce il bambino, capelli castani tagliati a caschetto, indossava una tuta grigia e una maglia bordeaux. Ieri sera tardi le ricerche erano ancora in corso, e in tarda serata anche i vigili del fuoco si sono recati sul posto sperando di poter far risplendere presto il sorriso furbetto del piccolo Michael.

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