2 minuti per la lettura
Sull’immigrazione va giù durissimo Agazio Loiero contro il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, oggi a Reggio Calabria per un vertice sulla sicurezza. «Il sospetto è diventato certezza: Maroni vuol far pagare alla Calabria il fallimento delle sue politiche». Il governatore parla di «fallimento annunciato, per la verità, ma che ora è sotto gli occhi di tutti». Il presidente della Regione si riferisce alla decisione del ministro di utilizzare il Centro per i richiedenti asilo di Isola capo Rizzuto come Centro per l’identificazione e l’espulsione. «Neanche tre mesi fa – aggiunge Loiero – il ministro aveva annunciato che nessuno delle persone approdate a Lampedusa avrebbe più messo piede in Italia. Salvo rendersi conto che non era possibile. Poi ha deciso di dirottare i disperati in Sicilia. E infine, come leggo sui giornali di oggi, sembrerebbe che il ministro Maroni abbia riaggiustato il tiro: mandare in Calabria chi non viene soccorso in mare e approda direttamente a Lampedusa». Per Loiero «l’idea di Maroni sarebbe quella di utilizzare il centro di Isola Capo Rizzuto, il più grande d’Europa, già pieno fino quasi esclusivamente per i richiedenti asilo. L’unico che il ministro, per sua stessa ammissione, è riuscito a trasformare in Cie (Centro di identificazione ed espulsione). Dei 10 Cie annunciati in tutto il territorio nazionale, non ne è stato aperto neanche uno. E questo per la resistenza degli enti locali, che non li hanno voluti sul proprio territorio. In queste condizioni – afferma Loiero – Maroni decide di gravare sul territorio più fortemente provato: quello calabrese. Ricordo che proprio a Crotone, a causa del sovraffollamento della struttura, in questi mesi si stanno vivendo non poche tensioni con la comunità locale. Tensioni per le quali certo non si possono criminalizzare gli abitanti del luogo che il centro di Sant’Anna l’hanno vissuto sempre come un corpo estraneo a causa proprio delle irresponsabili politiche messe in atto da questo governo in tema di immigrazione».
«Ricordo inoltre – afferma ancora Loiero – che la stessa struttura che Maroni ha adibito a Cie era stata chiusa non più di due anni fa per volere dello stesso Viminale che l’aveva giudicata inidonea. Inutile dire che nel frattempo non sono state apportate modifiche. Come i dimostrano i fatti di queste ore, la politica migratoria non può essere gestita a furia di slogan e annunci ma va affrontata con senso di responsabilità ed equilibrio. Tenendo presente le esigenze e i diritti di chi arriva e di chi ospita».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA