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Buongiorno mi chiamo Roberto Crea.Ho giocato per nove anni, fino alla scorsa stagione, nel Bar Amaranto. Fermo restando che comportamenti e azioni come quelli verificatisi domenica scorsa sono condannabili e non giustificabili, vorrei dire che meglio di me nessuno conosce l’ambiente che c’è in quella squadra. Volevo confermare che i calciatori che ne fanno parte sono tutti bravi ragazzi e non c’entrano nulla con quanto è successo. L’allenatore Massimo Solendo, tutti i dirigenti come Andrea Giungo, ma soprattutto il presidente Santo Romeo, ci hanno insegnato che chi vince a prescindere se meritatamente o meno, ha sempre ragione e che la sconfitta va accettata. Gli avversari, inoltre, vanno sempre rispettati. Ora a pagare sono state la squadra e la società che, lanciate verso la meritata promozione, si sono trovate in difficoltà.
E mi chiedo quali possano essere stati i motivi che li hanno spinti ad agire in quel modo. Anche se ci fossero stati dissapori nella gara di andata che sappiamo tutti ci sono sempre, direi nessuno. Volevo dire, dunque, di riportare il calcio al divertimento. Incito Santo, inoltre, a non mollare e neanche i ragazzi perchè ancora ce la possiamo fare. Anche se ho preso una strada diversa sono sempre uno di voi.

Roberto Crea

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