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Dopo la conferma ufficiale della discesa in politica, Luigi De Magistris viene indagato per concorso in abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio. Per questi reati l’ex pm di Catanzaro, attualmente giudice a Napoli, e altri sette magistrati della procura di Salerno, tra cui Apicella, sono finiti sotto inchiesta a Roma. La vicenda è quella relativa all’indagine che lo scorso dicembre avviò la procura generale di Catanzaro che iscrisse sul registro degli indagati gli otto pm per le stesse ipotesi di reato.
La posizione di De Magistris e dei pm salernitani è stata trasmessa ai magistrati di piazzale Clodio per competenza territoriale perchè il primo, che ieri ha annunciato di volersi candidare alle europee e di lasciare la toga, figura come giudice del tribunale di Napoli. E dopo le dichiarazione dell’ex pm di Catanzaro che ha ammesso di candidarsi perchè non gli è stato consentito di esercitare le funzioni di pubblico ministero, si levano alte le polemiche. Dopo Mastella, Gasparri e Carolina Lussana tuona il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino secondo il quale “i magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura”. Intanto il plenum del Csm ha concesso all’unanimità il collocamento in aspettativa per De Magistris.
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