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In un periodo come questo durante il quale la disoccuapzaione è imperante, è facile trovarsi di fronte a persone che promettono un posto di lavoro, magari a tempo indeterminato, chiedendo dei soldi. Spesso tanti. E’ il caso che ha coinvolto un dipendente della Regione Calabria, Salvatore Domenico Russo, di 64 anni, che è stato arrestato dai carabinieri a Vibo Valentia con l’accusa di stalking, concussione, truffa e violenza.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe costretto una donna, madre di un giovane in cerca di occupazione, a versargli circa 22 mila euro dietro la promessa di fare assumere il ragazzo a tempo indeterminato.
Le continue richieste di denaro erano state giustificate dal dipendente regionale con la necessità di avviare le pratiche di assunzione. A distanza di tre mesi, la donna, in assenza dell’assunzione ha tentato di riavere almeno i documenti del figlio consegnati all’uomo senza ottenere alcun risultato.
La vicenda è emersa dopo un’accesa discussione tra Russo e la donna che era assieme al figlio. Condotti in caserma dai carabinieri intervenuti per quell’episodio i protagonisti del diverbio hanno raccontato le loro versioni. Da quel momento, secondo quanto emerso dalle indagini, Russo ha tempestato la donna di minacce. L’arresto dell’uomo è stato eseguito dopo che questi, incrociando la donna le ha rivolto insulti intimandole di ritirare la querela pena una «vendetta esemplare». In una perquisizione, i militari hanno trovato nell’auto di Russo timbri falsificati di numerosi enti e molti documenti. L’ipotesi è che le truffe abbiano riguardato anche altre persone.
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