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di ALESSANDRO RUSSO
Come lo scorso anno, nella gara più delicata della stagione riecco il Cosenza vincente fuori casa. L’uno-due firmato da Danti(nho) e da Mortelliti può davvero imprimere la svolta alla stagione del Cosenza 1914. Su un campo insidioso è arrivata la conferma che serviva e i rossoblù hanno rispedito al mittente la sfida del Gela, vittorioso sul Melfi e domenica atteso al San Vito per la gara tra le due migliori realtà della stagione. Il messaggio che arriva da Aversa, dove 500 supporter hanno spinto e festeggiato la capolista del torneo, è dritto al cuore del campionato. I Lupi non sono disposti a mollare di un centimetro la preda e, quando i punti diventano bollenti dimostra di sentire il peso dell’importanza del ruolo. Con la maglietta rossoblù in campo (ieri in verità la casacca era bianca con i risvolti, ndr) non si scherza e allora l’esibizione è stata quella giusta. Tranne qualche floppetto difensivo e qualche leggerezza in avanti, poi nella ripresa alle prime avvisaglie, i Lupi hanno tirato fuori i denti, candidando Danti a fare la parte del ceccchino. Dunque, avanti tutta per il Cosenza, che ha fatto il bello e il cattivo tempo, soprattutto nelle ripartenze. E allora grande merito anche a Occhiuzzi, capace di scagliare un fendente al bacio con una traversa piena e la rapidità di Pablito Mortelliti a fare il resto. Una risposta alla critiche di chi aveva chiesto maggiore nerbo e determinazione nel momento topico del campionato. Come lo scorso anno, a Vallo della Lucania, contro la Gelbison, anche in questa occasione i Lupi si sono trovati davanti ad un bivio. Quello che conduce dritto all’estasi o ai problemi fino alla fine del torneo. Anche stavolta, squadra e ambiente, si sono stretti conducendosi fino al risultato d’autore. Come lo scorso anno, la scossa l’ha data Danti che in quell’occasione seppe costruirsi un penalty sotto la fossa dei supporters. Questa volta una palombella maliziosa del furetto cosentino ha griffato la vittoria dei Lupi. E così anche Toscano può sorridere un pochetto in più, magari confidando nella prossima gara interna contro la concorrente più diretta al primato dei rossoblù. Si può ben dire che la sostituzione sull’uno a zero è stata una buona decisione. Perchè ha dato maggiore linfa alla ripartenza del Cosenza e tolto l’unico punto di riferimento per la difesa Normanna. Che sul petto portava lo scudetto vinto la scorsa stagione a Tolentino proprio contro il Cosenza 1914. Stavolta lo “scudetto” di giornata è di proprietà dei Lupi che stanno facendo il vuoto nel campionato. Con merito e con la spinta di un pubblico da copertina che ha raccolto anche l’applauso dello stadio aversano. Chi invece non merita la copertina è qualche dirigente campano, che non ha saputo digerire con aplomb la sconfitta, mostrando nervosismo verso i suoi colleghi cosentini. Qualche parola di troppo con il dg Mirabelli (ieri vittorioso e in panchina) non può scalfire la festa del Cosenza 1914 che domenica prossima attende al San Vito il Gela per il rendez vous che ha il profumo del passaggio alla Prima Divisione.
Sarà quasi primavera e nell’arena del catino rossoblù si sentirà la voce del padrone.

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