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Il Governo accelera sulle infrastrutture. Contro la crisi anche le opere pubbliche, piccole o grandi che siano, possono infatti essere un volano di sviluppo e ripresa. Domani, ha annunciato l’esecutivo alle parti sociali convocate a Palazzo Chigi, arriverà quindi al Cipe un piano di opere cantierabili entro sei mesi per un investimento complessivo di 16 miliardi di euro. Al tavolo non si è potuto però fare a meno di parlare anche di ammortizzatori sociali, priorità assoluta per sindacati e Confindustria che, pur avendo apprezzato l’intesa interistituzionale tra governo e Regioni, chiedono un allargamento della platea e una immediata erogazione dei sostegni ai lavoratori. Dall’esecutivo una prima apertura c’è stata e riguarda i collaboratori a progetto che lavorano con continuità con un unico datore di lavoro. La loro condizione “sta a cuore» al governo visto che – hanno ricordato i ministri dell’Economia e del Lavoro, Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi – nei provvedimenti sugli ammortizzatori in deroga sono già state previste delle tutele ‘una tantum’. Non è escluso che possano quindi arrivare anche nuove misure. In attesa di rendere operativo l’accordo sugli ammortizzatori (le Regioni potrebbero essere pronte la prossima settimana), il governo si concentra sul sostegno
all’economia reale puntando sulle infrastrutture. Al pre-Cipe di domani e al Comitato ufficiale di venerdì sarà esaminata una lista di opere “immediatamente cantierabili», ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, estrapolata dal piano triennale da 44 miliardi di euro. Nell’elenco, che potrebbe subire qualche modifica dell’ultimo minuto, figurano tra le altre opere, come sottolineato dal sottosegretario alle Infrastrutture Giuseppe Maria Reina, il Ponte sullo
Stretto, la Salerno-Reggio e la statale Jonica. Gran parte dei fondi sarà infatti destinata proprio al sud: c’è “l’impegno di ripartire le risorse per l’80% al Sud e questo – ha spiegato – segna un’inversione di tendenza rispetto al passato. Riguardo alla sola parte di risorse pubbliche, pari a circa 8,5 miliardi, la suddivisione tra Nord e Sud è invece fifty-fifty». I fondi Fas, un pacchetto da 16,6 miliardi, comprendono anche una consistente porzione di risorse legate alla finanza di progetto, prosegue Reina aggiungendo che all’esame del Cipe vi sono anche altre stanziamenti che riguardano altri ministeri e istituzioni. Il prossimo Cipe si occuperà anche di grandi opere situate nel Nord Italia, risorse sono previste infatti per la Brebemi, la Pedemontana, il terzo valico, l’alta velocità Milano-Treviglio, alcune opere della Milano Expo. «I 1.300 milioni di euro destinati al Ponte sono parte del 1,6 miliardi della dotazione pubblica, di cui 300 milioni sono già stati stanziati. Resta confermata la cifra complessiva di oltre 6 miliardi per la completa realizzazione dell’opera» dice il sottosegretario. Il governo vuole comunque accelerare i tempi: tra le ipotesi
all’esame, vi è quella di istituire un Commissario straordinario per gli espropri delle aree interessate. E ancora, all’autostrada Salerno-Reggio Calabria è prevista una dotazione di 1.800 milioni per il completamento degli ultimi tratti. Altre risorse sono previste per la statale 106 Jonica e per dotazioninfrastrutturali in Sicilia. «Interventi che sottolineano l’attenzione di questo governo per il Mezzogiorno e questo è un buon segnale – prosegue Reina – soprattutto in questo momento di crisi. Grande attenzione e vigilanza saranno adottate per impedire il rischio di infiltrazioni malavitose che danneggiano lo sviluppo del Sud». Tornando all’incontro di ieri con le parti sociali il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, rivolgendosi alle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese presenti all’incontro, ha affermato: «Siamo qui per ascoltare quelle che a vostro giudizio sono le priorità e le indicazioni». E le indicazioni non sono mancate: per Confindustria è essenziale non solo far partire le grandi opere ma anche «le piccole», ha sottolineato la presidente Emma Marcegaglia, aggiungendo che «bisogna concentrare gli interventi su alcuni elementi «che permettano la sopravvivenza di imprese e lavoratori e che permettano di uscire dalla crisi con un sistema imprenditoriale più forte, in sintesi ammortizzatori sociali». Per l’Ugl è invece necessario non dimenticare il Sud, mentre il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha chiesto soprattutto «rapidità» e che il governo mantenga fede agli impegni presi. Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha richiesto certezze sugli investimenti e Fulvio Fammoni della Cgil, al tavolo al posto di Guglielmo Epifani, ha invece proposto di dare la priorità alle opere immediatamente cantierabili, velocizzando la spesa.

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